A seguito di una serie di conclusioni a cui è giunto uno studio Amnesty International, Twitter subisce uno dei suoi più gravi crolli in borsa degli ultimi anni, il tutto in un contesto esplosivo nel quale ogni miccia è una potenziale deflagrazione. La pressione finanziaria sul gruppo è infatti alta ormai da tempo, il peso degli short seller va aumentando e le notizie provenienti da Amnesty International non hanno fatto che offrire una nuova opportunità di attacco ad un social network in continua e prolungata sofferenza.
Lo studio ha semplicemente analizzato un alto numero di contenuti tramite Element AI, notando come sul network sia presente un altissimo quantitativo di contenuti “tossici” nei confronti dell’utenza femminile. Citron Research non si è lasciata scappare l’occasione e il giudizio è stato immediatamente severo: “Twitter è l’Harvey Weinstein dei social media” e gli inserzionisti dovranno pertanto fare i conti con la tossicità del contesto rivalutando i propri investimenti.
Un nuovo colpo alla fiducia, insomma: un social network con contenuti ostativi nei confronti delle donne, soprattutto se di colore, diventa automaticamente un serio problema per chi ha intenzione di portarvi su i propri brand. E il problema viene anticipato e moltiplicato se capita nel bel mezzo di una tempesta perfetta sulle azioni del gruppo, cadute nel giro di poche ore di oltre il 10% per riapprocciare un trend che rischia di riportare il gruppo ai minimi di inizio anno.
Attacchi opportuni? Reazione sproporzionata? Le parole di Amnesty International non avrebbero certo avuto lo stesso peso se il network vivesse un miglior momento di salute. La community è invece ormai stabile, paga il declino dettato dalla pulizia di fake account, subisce l’onta degli attacchi esterni e fatica a rispondere a livello di policy per tutto quel che di “tossico” giunge sul network. Anche i cambiamenti di prospettiva incarnati in tweet più lunghi non sembrano aver intaccato il destino del gruppo, che dovrà ora passare l’ennesimo momento critico prima di tentare la risalita.
Non è stato un buon anno per i social network: Facebook è stato sotto pressione per lungo tempo, Google+ è caduto sotto il peso delle vulnerabilità e Twitter sta viaggiando verso i minimi di sempre. E nulla lascia al momento preludere ad un 2019 migliore.