Secondo l’ ultimo rapporto redatto da Amnesty International sulla sicurezza dei servizi di messaggistica, non tutte le app adottano sufficienti misure di protezione della privacy dei propri utenti, e in particolare Skype di Microsoft, Hangout di Google e Snapchat non avrebbero implementato alcune funzionalità ormai richieste come standard del settore.
Amnesty International, in particolare, parla della mancanza da parte di queste “di misure di protezione basilari dei propri servizi di messaggistica, situazione che finisce per minacciare i diritti umani dei rispettivi utenti”: il riferimento è in particolare all’utilizzo delle necessarie forme di crittografia, e in particolare di quella end-to-end, adottata al momento solo da 6 delle 11 app di comunicazione più utilizzate al mondo.
Come spiega infatti il vertice del team per i diritti umani di Amnesty International Sherif Elsayed-Ali, “le comunicazioni sono sotto costante minaccia da parte dei cybercriminali e della sorveglianza delle autorità statali”.
Microsoft concorda circa l’importanza della crittografia nei servizi di messaggistica e parla degli sforzi comunque fatti da Skype per assicurare la sicurezza dei propri utenti; Snapchat ha risposto immediatamente ad Amnesty International sottolineando come “la Privacy e la sicurezza sono due dei principali fattori di Snapchat fin dalla sua fondazione”. Inoltre, sottolinea Snapchat: “finora non abbiamo ricevuto nessuna richiesta di backdoor da parte dei governi, ma se dovesse succedere ci opporremmo strenuamente”.
Claudio Tamburrino