Il Garante per la protezione dei dati personali ha dato il via libera allo schema di decreto che disciplina l’Anagrafe Nazionale degli Assistiti (ANA), istituita per rafforzare il sistema di monitoraggio della spesa del settore sanitario, accelerare il processo di automazione amministrativa e migliorare i servizi per i cittadini e le pubbliche amministrazioni. L’autorità aveva già fornito al Ministero della Salute le indicazioni sul trattamento dei dati degli utenti.
Anagrafe Nazionale Assistiti: addio al libretto sanitario
L’istituzione dell’Anagrafe Nazionale degli Assistiti (ANA) è uno degli obiettivi previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), in particolare l’investimento relativo al potenziamento del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE). L’ANA è in pratica una banca dati che permette alle ASL di accedere alle informazioni aggiornate sugli assistiti per lo svolgimento delle funzioni di propria competenza.
L’anagrafe sostituisce quindi gli elenchi degli assistiti tenuti dalle singole aziende sanitarie locali. Queste ultime non dovranno più fornite ai cittadini il libretto sanitario personale, in quanto la banca dati include tutti i dati necessari, tra cui domicilio, scelta del medico di medicina generale e pediatra, codici di esenzione. Inoltre, l’ANA elimina la necessità di comunicare il trasferimento di residenza alle ASL interessate.
Lo schema di decreto è stato redatto secondo le indicazioni del garante in merito a raccolta, trattamento e periodo di conservazione dei dati personali. Gli assistiti potranno accedere online ai loro dati oppure chiedere una copia cartacea all’ASL di competenza. Il garante ha quindi espresso parere favorevole, consentendo di dare attuazione al potenziamento del FSE.