La corte d’appello svedese incaricata di riesaminare il caso del fondatore di The Pirate Bay Gottfrid Svartholm, altresì noto come Anakata , ha espresso il proprio parere: il 28enne, coinvolto in quello che è stato definito il più importante processo svedese in materia di hacking, è stato assolto per uno dei due capi d’accusa, e si vedrà dimezzare la pena del carcere.
Anakata, dopo essere stato stanato e arrestato in Cambogia, era stato condannato nel mese di maggio per le sue scorribande informatiche condotte contro i database di Logica, fornitore di servizi per la gestione dei dati dei contribuenti svedesi, e contro i sistemi di Nordea Bank AB. Le accuse di cracking, truffa aggravata, e tentata truffa aggravata sono state ora ridimensionate dalla corte d’appello.
Dopo aver raccolto nei mesi scorsi le testimonianze dello sviluppatore di Tor e portavoce di Wikileaks Jacob Appelbaum a supporto della strategia difensiva di Svartholm, il tribunale ha revocato la condanna per l’attacco ai sistemi bancari di Nordea: Anakata ha sempre sostenuto che terzi avessero agito a suo nome, prendendo possesso delle sue macchine da remoto, e la corte ha ora aderito a questa tesi, riducendo ad un anno di carcere la pena del fondatore di The Pirate Bay.
Anakata, però, resta in attesa di giudizio in Danimarca : l’ estradizione , già autorizzata dalle autorità svedesi e prevista dopo il termine della pena detentiva, condurrà il 28enne di fronte alla giustizia del più meridionale paese scandinavo, dove potrebbe attenderlo una condanna a sei anni di carcere. ( G.B. )