La BBC ha chiesto ai dipendenti di rimuovere TikTok dagli smartphone aziendali. È il secondo servizio pubblico radiotelevisivo ad adottare una simile decisione, dopo quello della Danimarca. Continua dunque lo “scontro geopolitico” tra i paesi occidentali e la software house cinese, accusata di usare l’app del popolare social network per spiare i cittadini. Negli Stati Uniti, dove ci sono oltre 150 milioni di utenti attivi, il servizio rischia di essere bandito a livello nazionale.
Niente TikTok, siamo inglesi
Gli Stati Uniti sono stati il primo paese a vietare l’uso di TikTok sui dispositivi governativi. La stessa decisione è stata presa dalla Commissione europea, dal Canada, dal Regno Unito, dal Belgio e dalla Nuova Zelanda.
Secondo i governi, l’app di TikTok raccoglie numerose informazioni sugli utenti (tra cui la posizione geografica) che vengono condivisi da ByteDance con il Partito Comunista Cinese. Nell’email inviata ai dipendenti, la BBC sottolinea che la decisione è basata sulle preoccupazioni sollevate dalla autorità governative nel mondo in merito a privacy e sicurezza.
BBC News ha un canale su TikTok con oltre 1,2 milioni di follower e ha recentemente assunto giornalisti per creare contenuti specifici per il social network. Un altro account, usato per pubblicare clip dei programmi, ha oltre 4 milioni di follower. In pratica, l’azienda sfrutta TikTok per raggiungere il pubblico, ma vieta ai dipendenti di installarlo sui loro dispositivi.
Un portavoce di TikTok ha dichiarato:
La BBC ha una forte presenza sulla nostra piattaforma con più account, dalle notizie alla musica, che raggiungono la nostra comunità impegnata sia nel Regno Unito che in tutto il mondo. Riteniamo che questi divieti siano stati basati su malintesi guidati da una geopolitica più ampia. Rimaniamo in stretto dialogo con la BBC e ci impegniamo a lavorare con loro per affrontare qualsiasi preoccupazione.
TikTok ha sempre negato le accuse, evidenziando che i dati degli utenti occidentali sono conservati fuori dalla Cina. Con Project Clover è prevista l’apertura di altri data center in Europa.