Il business di Apple sarà al 100% carbon neutral entro il 2030. Lo ha messo oggi nero su bianco la società con un comunicato in cui viene affermata la volontà di raggiungere l’obiettivo con vent’anni di anticipo rispetto a quanto stabilito da IPCC, il Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico.
Apple fissa l’obiettivo: carbon neutral in dieci anni
Il gruppo di Cupertino è già a zero emissioni per quanto riguarda le operazioni corporate a livello globale, ma con questo nuovo impegno intende fare altrettanto anche per quanto concerne l’attività della propria catena di fornitori e quella legata al ciclo vitale dei dispositivi commercializzati, contribuendo così a contenere l’impatto sull’ambiente. Queste le parole di Tim Cook.
I business hanno la grande opportunità di contribuire alla realizzazione di un futuro più sostenibile, basato sulla preoccupazione comune per il pianeta che condividiamo. Le innovazioni in merito al nostro impegno per l’ambiente non fanno bene solo alla Terra, ma ci aiutano a costruire prodotti più efficienti dal punto di vista energetico, appoggiando l’adozione delle fonti di energia pulita nel mondo.
Nell’edizione 2020 dell’Environmental Progress Report pubblicato oggi da Apple i dettagli della roadmap che porteranno la mela morsicata a raggiungere gli obiettivi fissati. Uno sforzo che passerà dall’ottimizzazione dei dispositivi in fase di design fino all’introduzione di un nuovo robot battezzato Dave per disassemblare gli iPhone alla fine del loro ciclo vitale così da recuperarne i materiali, dalla partnership con la Carnegie Mellon University per sviluppare nuove soluzioni di ingegnerizzazione fino agli investimenti nelle realtà che producono energia pulita da fonti come l’eolico. Prosegue il CEO.
Le azioni relative al clima possono costituire le fondamenta per una nuova era di potenziale innovazione, per la creazione di posti di lavoro e per una crescita economica duratura. Con il nostro impegno per le zero emissioni speriamo di generare un’onda che porterà a un cambiamento più grande.
A questo si aggiungono le collaborazioni con realtà come Conservation International, The Conservation Fund, World Wildlife Fund e Conservation International per partecipare a iniziative finalizzate alla tutela degli ecosistemi naturali la cui sopravvivenza è messa a repentaglio dai processi di urbanizzazione e industrializzazione a livello globale.