Roma – Il Perù si unisce a quei paesi che dimostrano una crescente attenzione verso il software libero e l’open source: una proposta di legge per la sua promozione nella Pubblica Amministrazione ha infatti iniziato il proprio iter.
La notizia, rimbalzata in Italia con un articolo di Paolo Didoné su freego.it, arriva dalle pagine della divisione peruviana del Progetto GNU che, in questa pagina , racconta come siano ben tre le proposte di legge in materia presentate al Parlamento peruviano.
I progetti, come già accade in quei paesi europei, come l’Italia, dove l’idea del software libero nella PA sembra iniziare a farsi largo, nascono dalla considerazione che le tecnologie proprietarie non rispondono ai requisiti di sicurezza che in un ambito pubblico può essere garantita solo dalla trasparenza dell’open source.
Non solo, vengono messe al centro le altre questioni di grande rilievo, come la compatibilità dei formati, i minori costi, la più facile gestione delle licenze, lo sviluppo libero e personalizzato come opportunità per le comunità locali, l’accessibilità dei documenti prodotti dalla PA.
Sempre sulle pagine peruviane del Progetto GNU è pubblicata una lettera con cui la divisione locale di Microsoft Corporation, che distribuisce le piattaforme proprietarie sotto Windows, spiega al senatore Nunez, che difende il software libero, la convenienza di una scelta proprietaria. Una lettera alla quale Nunez ha risposto punto su punto…
In passato Microsoft ha tentato di intervenire anche nel dibattito che ha poi portato ad una prima introduzione di sistemi open source nel Bundestag, il parlamento tedesco.
Come si ricorderà, in Italia è stata di recente presentata una proposta di legge analoga che si propone scopi analoghi a quelli peruviani.