Obama è il primo afro-americano eletto presidente USA, un successo che deve molto (soprattutto?) anche ad Internet . Un fenomeno dalla portata globale, universale, che non è sfuggito agli attenti occhi malevoli dei criminali informatici subito pronti a farne l’oggetto di una nuova ondata di spam e attacchi di phishing .
Obama non aveva ancora pronunciato l’oramai storico discorso di Chicago che le mail spazzatura erano già partite , dirette verso le caselle di posta di tutto il mondo, camuffate da inviti a scaricare codec audiovisivi fasulli, video esclusivi su verità nascoste e highlight scimmiottanti i titoli dei grandi portali di news internazionali.
È stata, ed è ancora, una vera e propria inondazione: la società di sicurezza Sophos sostiene che nel flusso di spam catturato in un’ora il 60% è riconducibile alla “campagna presidenziale” del cyber-crime a mezzo botnet e mail spazzatura. Un’altra società di sicurezza, Cloudmark , parla di 10 milioni di copie “all’ora” per un trojan progettato per sfruttare l’obamamania.
“Le elezioni statunitensi sono state seguite molto da vicino dalle persone di tutto il mondo, e sono così un’esca ideale per i cyber-criminali specializzati nel rubare informazioni a vittime ignare” ha dichiarato Dan Hubbard, CFO di Websense .
L’attacco, o per meglio dire gli attacchi, si presentano in maniera variegata sotto forma di link al download di un trojan-keylogger camuffato da plug-in Adobe Flash, o anche attraverso meccanismi di truffa insoliti come l’offerta di acquisto di un ipotetico DVD contenente i discorsi di Obama, acquisto che prevede ovviamente l’obbligo di fornire informazioni sensibili come carte di credito e quant’altro che finirebbero dritte in pasto ai criminali.
“Non importa che tu sia Democratico o Repubblicano – scrive il ricercatore di McAfee, Pedro Bueno – le elezioni americane rimangono un’opportunità bipartisan per i malware writer di penetrare nei computer degli utenti, usando Barack Obama, John McCain o persino Ralph Nader”. Obama era tra l’altro già stato “vittima” inconsapevole di una precedente campagna di spam durante lo scorso settembre, quando la Casa Bianca appariva ancora parecchio lontana dall’orizzonte degli eventi del senatore dem .
Alfonso Maruccia