NVIDIA si è unita a Apple nella decisione di abbandonare il supporto ai sistemi operativi a 32-bit, una piattaforma di computing che da più di un decennio condivide il mercato informatico con i più avanzati OS a 64-bit nonostante i chiari limiti architetturali in confronto a questi ultimi.
Il debutto della versione x64 di Windows XP (Windows XP Professional x64 Edition) risale infatti all’oramai lontano 2005, e NVIDIA aveva anticipato la fine del supporto ai 32-bit già alla fine dell’anno scorso. Ora c’è anche una data, vale a dire la fine del mese in corso, e il 32-bit non sono l’unico prodotto che la casa delle GeForce ha deciso di abbandonare all’obsolescenza tecnologica.
A partire da maggio verranno rilasciati driver di periferica aggiornati solo per sistemi a 64-bit, ha comunicato NVIDIA , così come non saranno rese disponibili le nuove funzionalità accessorie del tool GeForce Experience distribuito in bundle anche con i suddetti driver.
L’unico supporto concesso dal colosso delle GPU agli utenti di OS a 32-bit è quello riguardante gli aggiornamenti di sicurezza, con i bugfix che verranno distribuiti ancora almeno fino al gennaio del 2019. Da quel momento in poi, per NVIDIA, gli OS a 32-bit saranno definitivamente “morti”.
La nuova policy comunicata dalla corporation californiana coinvolge tutti i sistemi operativi supportati , vale a dire Windows (da Windows 7 in poi), Linux e FreeBSD, e ha come corollario la decisione di chiudere i conti anche con una delle architetture di GPU più problematiche del recente passato.
NVIDIA ha infatti pianificato di tagliare il supporto alla microarchitettura Fermi , una tecnologia molto discussa per la sua tendenza a scaldare più del dovuto e che è stata impiegata per la realizzazione di un gran numero di schede acceleratrici per sistemi desktop e mobile: l’ elenco delle GPU coinvolte include GeForece GTX 480, GTX 580, GTX 560M e svariate altre iterazioni dello stesso silicio di base.
Alfonso Maruccia