Nonostante l’arrivo di un nuovo inquilino alla Casa Bianca, gli Stati Uniti continuano ad aggiungere aziende cinesi alla “lista nera”. Il Dipartimento del Commercio ha comunicato che nella famigerata Entity List (la stessa in cui è finita Huawei) sono state inserite sette entità che utilizzano supercomputer a scopo militare.
I supercomputer cinesi sono un pericolo
La nuova Segretaria al Commercio, Gina Raimondo, ha dichiarato che i supercomputer sono utilizzati per lo sviluppo di armi moderne, come quelle nucleari e ipersoniche. Il governo vuole quindi impedire l’uso di tecnologie statunitensi da parte dei militari cinesi. Le entità aggiunte alla blacklist eseguono attività che rappresentano un pericolo per la sicurezza nazionale.
L’elenco comprende Tianjin Phytium Information Technology, Shanghai High-Performance Integrated Circuit Design Center, Sunway Microelectronics, National Supercomputing Center Jinan, National Supercomputing Center Shenzhen, National Supercomputing Center Wuxi e National Supercomputing Center Zhengzhou.
Il National Supercomputing Center Wuxi ospita il supercomputer cinese più potente, ovvero il Sunway TaihuLight (visibile nell’immagine) che attualmente occupa la quarta posizione della classifica TOP500. Nella lista nera non è presente il National Super Computer Center Guangzhou con il suo Tianhe-2A (sesto posto della TOP500) che integra processori Intel Xeon.
Le aziende statunitensi sono obbligate ad ottenere una speciale licenza, se vogliono esportare componenti e quindi avere rapporti commerciali con la Cina. Oltre a Huawei, nella Entity List sono incluse anche ZTE, SMIC e DJI.