Ancora polemica sul CEO di Mozilla

Ancora polemica sul CEO di Mozilla

Brendan Eich non ha avuto un esordio semplice. Ancora prima che potesse fare alcunché per Firefox, ci sono utenti e dipendenti che chiedono le sue dimissioni. E in tre hanno lasciato il consiglio di amministrazione
Brendan Eich non ha avuto un esordio semplice. Ancora prima che potesse fare alcunché per Firefox, ci sono utenti e dipendenti che chiedono le sue dimissioni. E in tre hanno lasciato il consiglio di amministrazione

Le unioni civili gay, o matrimoni gay che dir si voglia, come metro di giudizio su un CEO di un’azienda IT: Brendan Eich, appena nominato al vertice di Mozilla Foundation, ha il suo bel da fare in queste ore a cercare di tamponare la polemica che infuria in Rete. Polemica che lo vede contrapposto, piuttosto inerme, a un gran numero di navigatori e alcuni dipendenti Mozilla che ne chiedono a gran voce le dimissioni : motivo del contendere, il supporto anni fa di Eich a un comitato referendario a favore del divieto di celebrazione delle nozze tra individui dello stesso sesso in California, sostegno da lui mai smentito e mai rinnegato. Ma non è l’unico motivo di attrito, tanto che tre consiglieri della board della Foundation hanno rassegnato le dimissioni proprio in concomitanza con la nomina del nuovo CEO.

A dirla tutta, Eich ha provato a smorzare la polemica prima che divampasse in queste ore: sul suo blog ha pubblicato un lungo post in cui spiegava di avere tutte le intenzioni di collaborare con il mondo LGBT per garantire la massima inclusione e rispetto della comunità omosessuale tra i ranghi dei dipendenti Mozilla e non solo. “Vi chiedo solo il tempo per dimostrarlo – scrive Eich – e allo stesso tempo chiedo scusa per il disagio che vi ho arrecato”. Il CEO poi si inoltra nel ribadire che tutte le policy aziendali anti-discriminazione, nonché i vari benefit estensibili ai partner di qualsiasi sesso, rimarranno inalterate e saranno anzi da lui difese da eventuali abusi o attacchi. Il tutto per mantenere Mozilla “una comunità aperta e tollerante”. Parole che, pare, siano cadute nel vuoto .

In queste ore sono fioriti su Twitter gli interventi di dipendenti e simpatizzanti Mozilla a sfavore del CEO appena nominato. Chiedono, senza mezzi termini, le dimissioni dal ruolo di Eich : quest’ultimo, in effetti, non ha negato le proprie opinioni contrarie alle unioni gay, né ha rinnegato le donazioni (in totale poco più di 3.000 dollari) effettuate a favore della causa che oggi è all’origine di questa polemica. D’altra parte, non si può negare che tutti abbiano evitato di tirare in ballo la competenza o l’autorevolezza di Eich, per negare che sia adatto a ricoprire la posizione di CEO di Mozilla: la questione ruota soltanto attorno alla questione dei diritti civili. Altri dipendenti Mozilla, comunque, hanno cinguettato per sostenere Eich e ribadire di non aver mai avuto problemi di discriminazione lavorando spalla a spalla con lui.

Nell’intera vicenda, che di sicuro non fa bene alla popolarità della community che ruota attorno al panda rosso, va segnalata la posizione trasparente e apparentemente molto aperta di Mozilla : la Foundation ha fatto sapere che ascolterà tutte le voci di dissenso che si alzeranno in questo frangente, e non saranno previste (almeno a parole) ritorsioni nei confronti di quanti si esporranno pubblicamente criticando il CEO. Una posizione, dunque, estremamente tollerante: difficilmente tutte le altre aziende, della Silicon Valley e non, terrebbero un approccio simile in una vicenda che sta acquisendo sempre più l’attenzione dei media e del pubblico. Posizione che però è “intorbidita” dalle dimissioni di Gary Kovacs e John Lilly (due ex-CEO di Mozilla), e quelle di Ellen Siminoff: la loro uscita di scena sarebbe legata ancora alla figura e alla nomina di Eich, dice il Wall Street Journal , poichè avrebbero preferito qualcun altro sulla massima poltrona della Foundation.


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Luca Annunziata

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Pubblicato il
31 mar 2014
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