Un piccolo passo avanti per le Exposure Notification API di Android, un grande passo per Immuni e le altre app di contact tracing che si basano sul framework A/G per segnalare i possibili contatti a rischio Covid. La novità è stata segnalata direttamente da Google, secondo cui l’aggiornamento avverrà in concomitanza con il rilascio di Android 11 (ormai imminente).
Immuni: così migliorerà su Android
Google spiega di aver lavorato sulle API in collaborazione con i Paesi che hanno fin qui adottato la piattaforma di Exposure Notification per le proprie app ufficiali, mettendo a fattor comune le criticità emerse per ottenere un prodotto finale che potesse meglio sposare le esigenze di tutti senza timori per efficacia e tutela della privacy.
Questi i principali passi avanti compiuti sula base di quanto certificato da Mountain View:
- quando un’esposizione viene identificata, le autorità sanitarie hanno una maggior flessibilità nel determinare il livello del rischio associato sulla base delle informazioni tecniche correlate al caso;
- la calibrazione del Bluetooth è stata migliorata su centinaia di dispositivi per migliorare l’identificazione delle reti nelle vicinanze;
- la API supportano l’interoperabilità tra differenti Stati (aprendo così le porte al progetto di interoperabilità europeo);
- per aiutare gli Stati a sviluppare app più efficienti, sono stati apportati miglioramenti agli strumenti di debug;
- maggior chiarezza, trasparenza e possibilità di controllo nelle mani degli utenti; ad esempio ci sarà un pulsante on/off disponibile e notifiche periodiche circa l’attivazione o meno della propria app
Su una cosa, soprattutto, Google intende essere estremamente chiaro: l’Exposure Notification System NON utilizza dati relativi alla geolocalizzazione né all’identità dell’utente. Non solo non lo ha fatto fino ad oggi (sebbene la cosa non sia mai stata chiara a troppi), ma non lo farà soprattutto a partire da Android 11, quando l’opzione relativa alla geolocalizzazione potrà restare definitivamente spenta mentre si utilizza il tracciamento delle reti Bluetooth abilitate dalle app di contact tracing nelle vicinanze.
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Anche questo fronte è stato insomma affrontato di petto, eliminando una delle principali motivazioni sbandierate da chi osteggiava l’installazione di app di tracciamento. Quest’ultima opzione nasce appositamente per Immuni e altre app dedicate a questo scopo, modificando così impostazioni precedentemente introdotte per altre finalità.
Con l’arrivo di Android 11, insomma, Immuni sarà più precisa, più efficiente ed in qualche modo anche più trasparente. Oggi i download sono calcolati in circa 4,5 milioni, con un tasso di crescita ormai stabile ma eccessivamente lasso. Le novità su Android 11 potrebbero togliere non pochi argomenti alle critiche sull’app, creando un contesto migliore attorno a questo progetto. Scaricare Immuni a quel punto potrà essere un processo che più persone accoglieranno di buon grado favorendo una accelerazione nelle installazioni e nell’adozione dell’app.