Google ha annunciato una nuova versione di Android pensata per gli schermi di maggior dimensione. Il suo posizionamento appare chiaro: non arriva laddove l’area è presidiata da Chrome OS, ma amplia le possibilità mobile dell’attuale sistema operativo per gli smartphone. L’esordio sarà nella versione Android 12L, con immediato coinvolgimento di grandi gruppi che già hanno in cantiere progetti dedicati.
Google esplicita altresì un campo ben determinato per la nuova versione del sistema operativo: “tablet e pieghevoli“. La versione “L”, insomma, si insinua in quell’area di mezzo tra il grande smartphone ed il piccolo tablet, area in cerca di identità dopo che i pieghevoli non hanno fin qui saputo conquistare il cuore degli utenti – anche e soprattutto in virtù di costi non propriamente accessibili, ma non da meno per la mancanza di un vero valore aggiunto nell’esperienza utente.
Android 12L
L’obiettivo primo della nuova versione sta nell’ottimizzazione del display per riorganizzare spazi, ingombri e leggibilità di contenuti, menu, notifiche e quant’altro: un maggior numero di pixel impone ripensamenti specifici in tal senso. Viene introdotta una taskbar e viene semplificata l’organizzazione su due colonne sia per una esperienza multitasking, sia per accarezzare le peculiarità dell’offerta foldable. Il ripensamento è generale, per evitare che le logiche di smartphone da pochi pollici di diagonale possano essere traslate su display ben più generosi e pensati per un differente tipo di fruizione.
La taskbar è uno degli esempi più fulgidi di questa riprogettazione: un elemento proprio di tablet e desktop viene ad atterrare su Android per creare una zona ibrida nella quale il drag&drop delle icone permette di dar forma ai contenuti sullo schermo.
Il sistema operativo Android 12L sarà rilasciato entro il 2022 in collaborazione con nomi quali Samsung, Lenovo e Microsoft. Quest’ultimo nome è chiaramente quello che più si fa notare, in primis per il fatto che rinforza l’impegno di Redmond con un sistema operativo diverso dall’area Windows, inoltre perché ciò va a rinfocolare le speranze di vedere un Microsoft Duo all’altezza delle aspettative (a partire da un aggiornamento sul Duo 2).