Android: i malware TeaBot e FluBot tornano alla carica

Android: i malware TeaBot e FluBot tornano alla carica

I ricercatori di Bitdefender hanno segnalato i dati diffusione di Teabot e Flubot, i due malware per Android sono tornati all'attacco.
Android: i malware TeaBot e FluBot tornano alla carica
I ricercatori di Bitdefender hanno segnalato i dati diffusione di Teabot e Flubot, i due malware per Android sono tornati all'attacco.

Tra i malware per Android più pericolosi di sempre Teabot e Flubot meritano senza dubbio alcuno una menzione. Si tratta di due minacce informatiche per la piattaforma mobile del “robottino verde” di vecchio corso che, pur essendo spariti dalla scena per qualche tempo, hanno ricominciato a far parlare di sé proprio nel corso degli ultimi giorni.

Android: i dati diffusione di TeaBot e FluBot

I ricercatori di Bitdefender hanno infatti annunciato i dati relativi alla diffusione dei due malware in questione. L’azienda specializzata in sicurezza informatica ha fatto sapere di aver intercettato oltre 100.000 SMS che cercavano di diffondere Flubot che per attirare le vittime a cliccare su link dannosi sfruttando messaggi come “Sei tu nel video”, mentre Teabot (che ha ben 17 varianti) è stato distribuito adoperando le pubblicità all’interno di applicazioni autorizzate su Google Play Store, come “QR Code Reader – Scanner App” che può contare più di 100.000 download.

Da notare, inoltre, che attraverso Teabot i cybercriminali sono in grado di intercettare i messaggi, rubare i codici di autenticazione di Google e prendere pieno controllo dei dispositivi da remoto, mentre Flubot è in grado di ruba dati bancari, contatti, SMS e altri tipi di dati privati dai dispositivi infetti.

I ricercatori di Bitdefender hanno fornito informazioni pure riguardo la distribuzione geografica delle minacce. In passato i paesi più colpiti erano Australia, Germania e Polonia, mentre attualmente sembra che i criminali informatici prediligano Romania (72%), Polonia (9,3%) e Paesi Bassi (8,9%). L’Italia non è attualmente inclusa nella lista delle zone a rischio, ma non è escluso che in futuro la cosa possa cambiare, motivo per cui allentare la guardia sarebbe quantomai sbagliato.

In generale, comunque, per cercare di evitare il più possibile problemi occorre sempre prestare la massima attenzione a tutto ciò che viene scaricato sul proprio dispositivo e soprattutto alle fonti, ai permessi che vengono richiesti dalle app, alle recensioni e al numero di installazioni.

Fonte: Bitdefender
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Pubblicato il
31 gen 2022
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