L’allarme era stato lanciato da un articolo apparso sul sito ufficiale di Symantec , società specializzata in sicurezza informatica. Le sue attente lenti si erano infatti soffermate su una particolare applicazione presente nel Market di Android. Un’app gratuita chiamata Tap Snake , realizzata dallo sviluppatore russo Max Lifshin.
Apparentemente, una comune applicazione votata al semplice intrattenimento, una rivisitazione di uno dei più grandi classici della storia videoludica. Ma una sorpresa era stata inserita tra i meandri oscuri del popolare serpentone: un trojan capace di inviare ad un secondo device l’esatta posizione geografica dell’utente .
Stando a quanto riportato da Symantec, un secondo dispositivo dovrebbe quindi installare una seconda applicazione – al prezzo di 4,99 dollari – chiamata GPS Spy . Quest’ultima permetterebbe di ottenere informazioni geolocalizzate del device tranquillamente impegnato a giocare con il serpentone videoludico.
La notizia aveva subito fatto il giro del web specializzato , certamente non troppo tenero nei confronti del developer Max Lifshin. Che ci ha tuttavia tenuto a difendersi in pubblico, sottolineando come la sua applicazione sia stata realizzata affinché i genitori possano venire a conoscere l’esatta posizione dei loro figli in mobilità .
Lifshin non ha dunque trovato molte differenze tra la sua app e il servizio Google Latitude, dal momento che si tratterebbe di una tecnologia neutra , perversa soltanto nelle mani di utenti perversi. BigG ha comunque provveduto a togliere Tap Snake dall’Android Market, cosa che ha rattristato non poco lo sviluppatore russo: “Mi hanno dipinto come un malvagio creatore di trojan che trama nell’oscurità”, ha quindi concluso.
Chi invece non trama nell’oscurità è un altro developer legato ad Android, Arron La. La sua è una delle applicazioni di maggior successo presenti nel Market di BigG, quell’ Advanced Task Manager creata nel febbraio del 2009 per terminare i processi gestiti dal sistema operativo e quindi evitare che il device venga rallentato o si blocchi all’improvviso.
E lo sviluppatore ha recentemente pubblicato un articolo sul suo blog , per riportare nel dettaglio i guadagni ottenuti con la sua applicazione. Venduta al prezzo di 0,99 dollari, Advanced Task Manager ha fruttato a partire dal febbraio 2009 una cifra che si aggira sui 50mila dollari. A questa si è poi aggiunto un flusso derivante dalla pubblicità via AdMob, per guadagni totali pari a quasi 80mila dollari .
Mauro Vecchio