Dichiarazioni di fuoco , recentemente rilasciate dal chairman di VideoLan Jean-Baptiste Kempf alla testata specializzata GigaOm . I vertici della fondazione francese hanno così annunciato battaglia nei confronti di numerosi sviluppatori legati all’Android Market, accusati di aver realizzato applicazioni non autorizzate del popolare player open source VLC .
Dovrebbe trattarsi di circa il 10 per cento dell’attuale parco applicazioni legato a VLC , introdotto tra i meandri dello store di Android in maniera spregiudicata e soprattutto fuorviante. Gli utenti del sistema operativo made in Mountain View sarebbero portati a credere che alcune delle suddette app siano state ratificate dalla stessa fondazione.
I vertici di VideoLan vorrebbero ora i nomi dei vari developer coinvolti, pronti ad impugnare – in casi estremi – le attuali predisposizioni legali del Digital Millennium Copyright Act (DMCA). In ballo ci sarebbero i diritti di proprietà intellettuale detenuti da VideoLan, minacciati da cloni presenti su Android Market .
E la fondazione parigina si è scagliata anche contro tutte quelle aziende che avrebbero violato i termini della licenza GPL, distribuendo in maniera selvaggia versioni maligne del player VLC. Si tratterebbe dunque di software riempito di malware e spyware, successivamente spacciato per ufficiale .
Pare che Google sia stata contattata da VideoLan, affinché questi stessi scammer vengano banditi dai meccanismi pubblicitari di AdWords . Come sottolineato dalla fondazione, l’azienda di Mountain View non avrebbe mostrato grandi segnali d’accondiscendenza. VideoLan sta pensando ad una causa, pur ammettendo di non avere il denaro necessario per sostenerla.
Mauro Vecchio