Google approfitterebbe della propria posizione per ostacolare lo svilupparsi di mercati alternativi dedicati alle app Android: i procedimenti necessari ad installare app che concedono agli utenti l’accesso a marketplace di terze parti sarebbero troppo tortuosi. E ciò non sarebbe un caso, secondo le accuse che Aptoide, sviluppatore portoghese di un marketplace parallelo a Google Play, ha depositato presso le autorità antitrust europee.
“Per ragioni ignote – lamenta l’azienda portoghese che vanta 6 milioni di utenti unici al mese – Google sospende regolarmente la presenza di Aptoide da Google Play, privando la startup della possibilità di raggiungere i consumatori e viceversa”. Mountain View, poi, impronterebbe le proprie offerte di bundling a esclusivo favore di Google Play e bloccherebbe l’accesso all’app di Aptoide dal browser Chrome.
L’azienda ha dunque agito, dati alla mano , raccolti nel corso di un focus group interno: sarebbero necessari 10 passaggi per installare l’app store di Aptoide su Android 2.1, una procedura percorribile per l’80 per cento degli aspiranti utenti; la versione di Android 2.3 richiederebbe invece 13 passaggi e il 45 per cento degli utenti sarebbe in grado di portarla a termine. Per la versione 4.0 di Android la situazione sarebbe ancora più complessa: 14 passaggi necessari per una percentuale di riuscita pari al 20 per cento.
“Lottiamo per crescere, addirittura per sopravvivere, contro gli ostacoli che Google sistematicamente pone all’installazione di app store di terze parti sulla piattaforma Android e contro i blocchi opposti alla competizione nel suo Google Play Store”, ha spiegato Paulo Trezentos, CEO e cofondatore di Aptoide, convinto che Mountain View stia facendo di tutto affinché gli utenti del sistema operativo siano impossibilitati a scegliere gli app store sulla base della qualità che offrono.
La Commissione Europea ha confermato che il reclamo è stato recapitato presso l’ufficio del Commissario Almunia, già impegnato a vagliare numerose rimostranze sollevate nei confronti di Google , e nello specifico di Android . Aptoide auspica di radunare altri sviluppatori di app store alternativi per Android nel nome della causa, per innescare l’antitrust europeo in un procedimento che sappia ristabilire il diritto a competere ad armi pari per conquistare l’attenzione degli utenti.
Gaia Bottà