Inizialmente svelato in occasione della scorsa edizione di I/O, il programma Android One diventa ora realtà con la commercializzazione dei primi terminali economici per paesi in via di sviluppo. L’obiettivo è unire hardware di qualità a prezzi modici e accessibili, così da colorare di verde androide la lotta al digital divide.
Per il momento Android One arriva in India sotto forma di tre diversi smartphone: Spice Android One Dream UNO Mi-498, Micromax Canvas A1 e Karbonn Sparkle V. Comune a tutti è il piano per il traffico dati incluso offerto da Bharti Airtel, così come simili risultano essere le specifiche tecniche dell’hardware. Nella sua prima incarnazione concreta, quindi, Android One può contare su uno schermo da 4,5 pollici e risoluzione di 854×480, processore SoC quad-core Mediatek con clock da 1,3GHz, supporto alla doppia SIM, 1 gigabyte di RAM, GB di storage integrato (espandibili tramite microSD), doppia fotocamera 5/2 megapixel e una batteria rimuovibile da 1.700mAh.
La versione Android offerta sul One è quella “stock”, senza modifiche di terze parti, come già avviene nel caso dei terminali Nexus; Google garantisce inoltre 2 anni di aggiornamenti diretti bypassando l’infrastruttura tecnologica e commerciale dei partner OEM. Il costo del terminale? Circa 100 dollari, poco meno di 80 euro al cambio odierno.
Google descrive il programma Android One come una sorta di “menu” predefinito dove i partner possono scegliere le varie componenti interne (CPU e GPU in primis), con la garanzia di un funzionamento a prova di bachi e incompatibilità grazie ai test nei laboratori di Mountain View.
Se 100 dollari sembrano tanti, forse troppi, – e in India lo sono per la stragrande maggioranza della popolazione – un’altra offerta di terminale economico arriva da Intex con Cloud Fx: lo smartphone costa l’equivalente di 35 dollari (27 euro), è dotato di un hardware appena sufficiente a rientrare nella categoria dei telefonini moderni ed è basato sull’utilizzo di Firefox OS.
Alfonso Maruccia