Accanto alle tante funzionalità “visibili” introdotte con Android 4.2 , Google ha integrato anche un meccanismo di sicurezza sin qui inedito per il suo OS mobile: il sistema è ora in grado di fare la scansione “in tempo reale” delle app presenti sul cellulare/tablet, avvertendo l’utente nel caso in cui qualcosa non vada come dovrebbe.
Si tratta, a conti fatti, della famigerata funzionalità “antivirus” di cui già si vociferava da qualche tempo : piuttosto che agire sugli archivi APK ospitato sui server di Play, il nuovo meccanismo scansiona il dispositivo locale alla ricerca di app potenzialmente dannose. La scansione (un meccanismo completamente opt-in che necessita dell’autorizzazione dell’utente per essere attivato) agisce velocemente comparando le “firme” delle app presenti in locale con quelle nel database di Google Play, avvertendo l’utente nel caso in cui venisse riconosciuta una app potenzialmente pericolosa o intenzionalmente progettata per fare danni e rubare informazioni personali.
Funzionando in locale, la scansione in tempo reale è poi in grado di individuare app pericolose anche nel caso in cui queste fosse state installate da marketplace di terze parti tramite sideloading . Per tali app, inoltre, Android 4.2 mostra una schermata più facile da interpretare sul tipo di accesso richiesto ai dati e alle funzionalità del dispositivo.
Google ha puntellato i meccanismi di sicurezza di Android 4.2 per meglio proteggere il suo OS da un’invasione di malware e “app” pericolose apparentemente confermata dai numeri: Bit9 parla di un 72 per cento di app Android progettate per richiedere almeno un permesso di accesso “ad alto rischio”, mentre la finlandese F-Secure dice di aver individuato ben 51.447 sample di malware nel terzo trimestre dell’anno contro i 5.033 del secondo.
Alfonso Maruccia