Google ha dato il via al rilascio della Beta 1 del sistema operativo Android Q su alcuni dispositivi. Distribuita anche una preview dell’SDK destinato agli sviluppatori. Il pacchetto può essere scaricato sugli smartphone Pixel, Pixel XL, Pixel 2, Pixel 2 XL, Pixel 3 e Pixel 3 XL, nonché per l’emulatore ufficiale della piattaforma. Lo abbiamo provato sul modello 3 XL.
Android Q: le novità della Beta 1
Per scaricarlo è necessario essere iscritti al programma beta. Tra le novità introdotte, riassunte da bigG in un post condiviso sul blog ufficiale, segnaliamo il supporto ai dispositivi pieghevoli, l’introduzione di funzionalità inedite per quanto riguarda la sicurezza, API aggiuntive dedicate alla connettività, un’estensione dell’elenco che raccoglie i codec per i contenuti multimediali (AV1, Opus), feature aggiuntive per la fotocamera, NNAPI 1.2 (Neural Networks API) per intelligenza artificiale e machine learning, Vulkan 1.1 per gli elementi grafici e un’ottimizzazione delle operazioni eseguite in fase di avvio e nel lancio delle app grazie ad ART.
Il download ha un peso di circa 1,3 GB e per l’installazione è necessario armarsi di qualche minuto di pazienza. La maggior parte delle novità riguarda al momento performance, compatibilità, sicurezza e feature rivolte agli sviluppatori. Non si segnalano particolari cambiamenti all’interfaccia né altre variazioni evidenti a un primo sguardo rispetto a quanto già visto con Android 9 Pie.
Come già detto, Android Q è la prima edizione del sistema operativo a garantire il supporto ufficiale ai display pieghevoli di dispositivi come Samsung Galaxy Fold e Huawei Mate X. Android P lo fece lo scorso anno con i notch.
La caratteristica Sharing Shortcuts si attiva quando l’utente seleziona qualcosa da condividere, ad esempio un’immagine: permette di inviare il contenuto direttamente a un’operazione specifica all’interno di un’app, si pensi ad esempio alla pubblicazione sul Feed dei social network o al caricamento in una specifica cartella di Drive. Agli sviluppatori viene messa a disposizione un’API apposita.
Sempre agli sviluppatori è permesso generare un’immagine Dynamic Depth (caratterizzata dall’ormai onnipresente effetto bokeh) elaborando una fotografia JPG e i relativi metadai XMP. Il risultato è ben riassunto dalle tre clip di seguito.
Altre funzionalità inedite riguardano la possibilità di mostrare alcune impostazioni di sistema direttamente all’interno delle app (Settings Panel API), la gestione delle autorizzazioni legate a connettività e localizzazione, quella dei dispositivi riconducibili all’ambito IoT, le performance dei moduli WiFi e il supporto a TLS 1.3 (Transport Layer Security) per la sicurezza.
Stando a quanto previsto per la roadmap, il rilascio odierno della Beta 1 dovrebbe essere seguito il mese prossimo dalla Beta 2, poi in maggio dalla Beta 3 e in giugno dalla Beta 4. Le Beta 5 e 6 dovrebbero successivamente costituire le release candidate in vista della pubblicazione della versione definitiva di Android Q entro il terzo trimestre dell’anno, anche sui Pixel di prima generazione commercializzati nel 2016.