Annunciata oggi, App Inventor è una nuova web application di Google che promette di mettere chiunque, persino un bambino di sei anni, nelle condizioni di realizzare in modo semplice e rapido applicazioni per Android. Con questo strumento, che potenzialmente eleva ciascun utente da semplice fruitore a creatore di software, BigG sembra voler capitalizzare la natura aperta della sua piattaforma, esaltando quella libertà che – secondo molti – costituisce uno dei maggiori punti di forza di Android nei confronti di Apple iOS.
App Inventor è un ambiente di sviluppo visuale web-based che, secondo Google, può essere utilizzato anche da chi è completamente a digiuno di programmazione per realizzare una certa varietà di applicazioni o semplici giochi (anche basati su sprite ). L’aspetto più interessante è che, pur nella loro relativa semplicità, questi programmi possono utilizzare un database interno (rendendo possibile, ad esempio, la creazione di quiz) e interfacciarsi alle principali funzionalità di uno smartphone, come GPS, accelerometro, telefonia, messaggistica ecc. Le applicazioni create con App Inventor possono anche comunicare con i siti web, e dunque di interfacciarsi a motori di ricerca, social network e altri servizi online.
Tra le cose che è possibile creare con App Inventor, Google cita applicazioni che ci ricordino dove abbiamo parcheggiato l’auto, che trasmettano un SMS su base periodica o in risposta ad un evento, che permettano all’utente di scrivere o “pasticciare” su una foto, o che eseguano presentazioni di foto con tanto di colonna sonora.
Per scrivere applicazioni e giochi più complessi, occorrerà ancora sporcarsi le mani con il codice. “Più complesso” non è necessariamente sinonimo di “più originale” o di “più innovativo”, ma certo è che l’uso dei tradizionali strumenti di sviluppo fornisce ai veri programmatori mezzi ben più potenti ed efficaci per esprimere creatività e ingegno. A tal proposito c’è chi teme che App Inventor non farà altro che gonfiare ulteriormente l’Android Market con tonnellate di programmini assolutamente inutili. Il rischio è certamente reale, ma va precisato come le applicazioni create con App Inventor vengano installate esclusivamente sullo smartphone dell’utente che le ha create: al momento non ci sono procedure automatizzate per esportare tali programmi su altri dispositivi o sul Market (sebbene per un utente smaliziato il problema sia facilmente aggirabile).
Come si è più volte rimarcato anche in queste pagine, la ridondanza di cloni e “programmi spazzatura” sull’Android Market rappresenta uno degli effetti collaterali più negativi della libertà fornita da Google a utenti e sviluppatori. Per risolvere il problema a monte, Google potrebbe scegliere di agire come Apple, e selezionare ciascuna applicazione sulla base di certi criteri di qualità e originalità, ma questo cozzerebbe contro la filosofia di BigG e di buona parte della comunità di Android.
App Inventor verrà reso disponibile gratuitamente da Google nelle prossime settimane. Il software può essere utilizzato per mezzo di un qualsiasi browser, ma per funzionare necessita di un account Google, di Java 6 e di un software lato desktop, chiamato App Inventor Extras , del peso di circa 60 MB.
Nelle scorse ore Google ha reso disponibile una versione aggiornata dell’Android SDK, la r06 , necessaria per scrivere applicazioni capaci di sfruttare le nuove caratteristiche di Android 2.2.
Alessandro Del Rosso