Il 2019 sarà l’anno degli smartphone pieghevoli. Ieri Samsung ha dato il via a quella che l’industria mobile proverà in ogni modo a spingere come l’ennesima rivoluzione del mercato, presentando il suo display Infinity Flex che a breve verrà integrato in un dispositivo. Il gruppo sudcoreano segue Royole, che con il suo FlexPai ha anticipato tutti nelle scorse settimane. Google, in veste di principale contributore all’ecosistema Android, non può che seguire il trend nel tentativo di standardizzarlo.
Android e gli smartphone pieghevoli
L’annuncio in occasione dell’Android Dev Summit in scena a Mountain View proprio in questi giorni: il supporto ai Foldables sarà nativo, sollevando così i singoli produttori dall’obbligo di dover adattare ogni singola componente dell’interfaccia e assicurando al tempo stesso un’esperienza il più possibile uniforme su tutti i device appartenenti all’ecosistema. Come mostra l’animazione condivisa da bigG, i dispositivi pieghevoli potranno essere associati a due macrocategorie: quelli con un solo schermo che si flette assumendo due differenti form factor (a destra) e quelli che invece integrano due pannelli (a sinistra), uno anteriore e uno posteriore.
We just announced support for foldables at #AndroidDevSummit, a new form factor coming next year from Android partners.
Android apps run seamlessly as the device folds, achieving this form factor's chief feature: screen continuity. pic.twitter.com/NAfOmCOY26
— Android Developers (@AndroidDev) November 7, 2018
L’esempio fornito è piuttosto chiaro ed esplicativo per comprendere come avverrà la gestione delle applicazioni: si avvia la riproduzione di un filmato in “modalità smartphone”, poi si prosegue la visione in “modalità tablet”, con il passaggio gestito in modo del tutto privo di interruzioni via software. L’invito di Google è rivolto ovviamente in primis alla community di sviluppatori, chiamati a dar libero sfogo alla loro creatività per sfruttare al meglio questo nuovo form factor, destinato a definire una nuova categoria nel mercato mobile.
Molto dipenderà dall’accoglienza riservata dal pubblico. Osservando il prototipo svelato ieri da Samsung, ciò che balza fin da subito all’occhio è lo spessore del dispositivo, di gran lunga superiore rispetto alla maggior parte dei telefoni oggi in commercio. Non è in ogni caso da escludere l’ipotesi che una volta trasformatosi da concept a prodotto commerciale l’ingombro venga ridotto. Dopo anni in cui abbiamo visto campagne promozionali volerci convincere dell’importanza di smartphone ultrasottili e di cornici quasi inesistenti, siamo inevitabilmente meno propensi all’idea di acquistare un mattone, indipendentemente da quanto avanzata sia la tecnologia inclusa.