L’ annuncio è arrivato nella giornata di sabato: documenti arrivati nella casella di posta elettronica di The Verge mostrano la nuova interfaccia sviluppata da Google per il lancio di una nuova generazione di set-top-box basati su Android . Dopo la sfortunata esperienza di Google TV , a Mountain View sembrano pronti a riprovarci: questa volta sfruttando il marchio Android, ovvero portando a compimento quanto si era già vociferato fosse in lavorazione da mesi.
Le informazioni ottenute dal sito statunitense puntano a un lancio imminente per la nuova Android TV: sulla falsa riga di quanto accaduto con Google TV, non è scontato che Big G possa produrre direttamente un hardware collegato alla novità, anzi la soluzione possibile potrebbe prevedere una collaborazione con produttori tradizionali come già accade con i cellulari. Di fatto Android TV non sarebbe qualcosa di molto diverso da Google TV, ma la vera differenza la farebbe l’interfaccia e soprattutto la disponibilità dei contenuti : secondo The Verge Google starebbe corteggiando, con successo, gli sviluppatori per convincerli a produrre una versione delle proprie di app (come Netflix, Hulu, Pandora, Vevo ecc) apposita per Android TV, con un’interfaccia compatibile con il paradigma destinato alla televisione.
L’interfaccia studiata da Google è basata su schede, un po’ come le altre interfacce già viste ad esempio su Apple TV o la neo-nata Fire TV di Amazon: è previsto un telecomando, sono previsti comandi vocali, ma soprattutto l’imperativo categorico di Mountain View è di semplificare al massimo l’interazione ponendo i contenuti al massimo a tre click di distanza dal menu di benvenuto . Di conseguenza gli sviluppatori dovrebbero adattare la propria routine a questo nuovo scherma: un fattore decisivo per rendere l’esperienza più simile a quella della normale fruizione della TV, e dunque rendere più appetibile (e auspicabilmente più fortunata) l’adozione di Android TV rispetto ai tentativi precedenti.
Non è chiaro, ed è lo stesso The Verge a dirlo, quale sarebbe il destino di Chromecast: se Google puntasse sulla carta set-top-box, come hanno già fatto Amazon e Apple, il dongle HDMI verrebbe superato in fatto di capacità e flesssibilità. Il prezzo, da solo, non potrebbe competere con un dispositivo in grado di mandare in esecuzione tutte le app del mondo Android sullo schermo della TV (acquistate e condivise con il proprio smartphone, attraverso il marketplace Play?), magari allargando l’intrattenimento ai videogiochi come già fatto con Fire TV. Senza contare che difficilmente i fornitori di contenuti sarebbero disposti a tenere in piedi due, tre o ancora più linee di sviluppo per supportare contemporaneamente smartphone, tablet, TV e altri device. Naturalmente è anche possibile che Google decida di evolvere il progetto Chromecast in qualcosa di diverso da quello che è oggi: tecnicamente un dongle potrebbe fare molto grazie alla potenza dei processori in commercio, ma si perderebbe per strada la semplicità del concetto “quello che c’è nella finestra di Chrome, sulla TV”. Senza contare che il prezzo finale potrebbe essere diverso, anche se quest’ultimo potrebbe essere tenuto deliberatamente basso puntando a guadagnare dalle vendite dei contenuti più che da quelle dell’hardware.
A dare consistenza allo scoop di The Verge , infine, c’è il fatto che di Android TV si parli da molto tempo : anzi, a ben vedere al CES 2014 circolavano già i primi esempi. In un video ripescato su Reddit , un rappresentante di Marvell parla chiaramente di Android TV e di lavoro svolto da Google per portare il sistema operativo sulle TV tramite un set-top-box: la riprova , insomma, che tecnicamente tutto questo sarebbe possibile, e che anzi potrebbe esserci un lancio imminente. Che poi questa esperienza si riveli migliore di quella poco fortunata di Google TV è tutto da vedere: i tempi però sono cambiati, e questa volta potrebbe essere quella buona.
Luca Annunziata