Il silicio rimarrà il componente fondamentale dell’elettronica fino al 2024, data in cui dovrà farsi da parte per lasciare spazio al più performante grafene . A dichiaralo è James Meindl, professore del Georgia Institute of Technology , che nel corso del keynote introduttivo alla International Solid State Circuit Conference (ISSCC) attualmente in corso a San Francisco ha fatto il punto sulla situazione dei materiali utilizzati nel settore.
Le prestazioni dei microchip in silicio miglioreranno ancora, ma il limite strutturale è dietro l’angolo: dunque lo switch si renderà necessario prima o poi e sarà il grafene, materiale allo studio già da diversi anni , a ricevere il testimone per far sì che in futuro si possa parlare di velocità di clock in terahertz.
Recentemente alcuni ricercatori giapponesi avevano trovato una soluzione per fondere silicio e grafene in un unico elemento in grado di garantire prestazioni e affidabilità inimmaginabili allo stato attuale. Tali teorie erano state confermate dagli scienziati del MIT, secondo i quali l’era del grafene sarebbe appena iniziata. Attualmente i primi prototipi di chip al grafene sono in grado di raggiungere senza problemi i 100 GHz , mentre quelli il silicio, se spinti al massimo, arrivano a malapena a 60 GHz.
Proprio a fronte di questa disparità arriva dunque la previsione di Meindl: “Per almeno altri 15 si continuerà a lavorare sul silicio – ha spiegato alla platea della ISSCC – ma nel frattempo si stanno ponendo le basi del futuri concentrandosi anche sul grafene, da cui potrebbe scaturire un rivoluzionario sviluppo della nanotecnologia”.
Giorgio Pontico