Roma – Difficile dire come andrà dopo il primo gennaio dell’anno prossimo. Una cosa pare però quasi sicura: le banche dovrebbero farcela. Almeno questo è il messaggio che è arrivato ieri dell’ABI, l’associazione bancaria italiana, ed è il messaggio che in queste ore stanno rilanciando istituti di credito in ogni angolo del pianeta.
A sentire gli americani da tempo le loro banche sono al sicuro. Lo stesso dicasi per i paesi europei. Persino lo Zambia ha rilasciato un comunicato ufficiale sostenendo la propria preparazione e quella dei propri istituti nell’affrontare il “millennium bug”. Per tutti gli istituti, quella di queste settimane è una massiccia operazione di comunicazione persuasiva per scongiurare il rischio che i risparmiatori di molti paesi vogliano ritirare i propri liquidi prima dello scoccare del nuovo anno.
Come noto, il millennium bug consiste nell’incapacità di molti computer non aggiornati di leggere correttamente la data del 2000. Non riconoscendo le prime due cifre della datazione, infatti, molti sistemi interpreteranno lo “00” come 1900. Con conseguenze che in Italia e all’estero è difficile determinare, soprattutto per il ritardo con cui il nostro paese e molti altri hanno iniziato ad affrontare l’argomento. Ora non c’è che da aspettare, e le banche si dicono pronte.