I lettori di Punto Informatico ricorderanno senz’altro l’ annosa vicenda che ha visto confrontarsi in tribunale i cittadini del comune di Cesano (in provincia di Roma) con i vertici di Radio Vaticana: una questione relativa a elettrosmog e i mastodontici impianti di trasmissione dell’emittente, finita con un nulla di fatto con la prescrizione del reato. Una questione rispolverata oggi da Anonymous nello spiegare la decisione di attaccare per la seconda volta il dominio vatican.va , il sito della Santa Sede. Ma non è solo questione di DDoS.
“Ci duole dovervi annunciare che i vostri sistemi sono meno sicuri di ciò che vi piacerebbe credere, poichè, mentre il clamore mediatico era rivolto verso l’oscuramento di vatican.va, ci siamo presi la libertà di attuare una piccola incursione nei vostri sistemi” dicono infatti gli hacktivisti: questa volta è stato attenzionato radiovaticana.org , visto che “Purtroppo è ormai un fatto conclamato che usiate ripetitori con potenze di trasmissione largamente fuori dai limiti di legge, ed è altresì tristemente nota la correlazione fra l’esposizione a onde elettromagnetiche di elevata intensità e l’insorgere di gravi malattie neoplastiche quali Leucemia, il cancro e svariate altre terribili patologie”.
Anonymous ricorda come “Tanti cittadini che hanno la sfortuna di risiedere in prossimità dei vostri ripetitori hanno intentato cause legali, in seguito al declino delle loro condizioni di salute. Anonymous non può tollerare che questi crimini continuino impunti (SIC), e vi ricordiamo che siete “ospiti” sul suolo Italiano”. Tanto per non lasciare niente di intentato, viene ribadito che l’attacco sarà esteso anche a vatican.va attaverso un DDoS. Mentre sono state rilasciate anche parti del database utenti di radiovaticana.org , una lista completa di username e password , allo scopo di dimostrare l’avvenuta violazione dei sistemi (gli hacktivisti sono anche entrati in polemica con la società che gestisce alcuni sistemi della Santa Sede).
Nel corso del weekend, inoltre, anche Trenitalia ed Equitalia avevano goduto delle attenzioni di Anonymous. Nel caso dell’azienda di trasporto ferroviario, tra i motivi citati per giustificare l’azione si cita ovviamente la TAV, ma anche i più classici argomenti relativi ai problemi dei pendolari e le questioni sindacali riguardante la chiusura dei servizi ICN (treni notturni) e non solo. Su Equitalia gli hacktivisti ci vanno giù duri , parlando di “ferocia inaudita” nell’azione dell’agenzia.
Luca Annunziata