Anonymous: buon natale e buon anno

Anonymous: buon natale e buon anno

Festività di lavoro per gli hacker di LulzSec, che dopo il contractor della difesa Statfor hanno attaccato anche un sito di vendita di prodotti militari. Rilasciati anche brandelli di dati sensibili
Festività di lavoro per gli hacker di LulzSec, che dopo il contractor della difesa Statfor hanno attaccato anche un sito di vendita di prodotti militari. Rilasciati anche brandelli di dati sensibili

Gli attacchi informatici condotti in prossimità del Natale, e che fanno parlare di “LulzXmas festivities”, hanno segnato un nuovo episodio: una parte degli Anonymous ha condotto un nuovo attacco durante le feste natalizie che ha come vittima il sito che vende attrezzature militari SpecialForces.com .

Il fondatore del sito ha confermato l’attacco, che tuttavia risale a qualche mese fa: esso ha portato nelle mani degli hacker dati cifrati tra cui affermano di aver trovato 14mila password e dettagli di 8mila carte di credito dei clienti del sito.

Le festività di LulzXmas sono iniziate con l’attacco alla società di sicurezza informatica appaltatrice della difesa statunitense Statfor Global Intelligence, che ha portato al furto di 200 GB di dati: dati che, che hanno sottolineato nuovamente ironici gli hacker, non erano cifrati.

A ulteriore conferma è stata pubblicata su Pastebin una nuova tranche di informazioni ottenute dall’offensiva: si parla di poco meno di 9.700 numeri di carte di credito ancora attive (per un totale di oltre 50mila), più di 47mila indirizzi email, 25mila numeri di telefono e 44mila password cifrate, queste ultime decodificabili abbastanza agevolmente.

Gli Anonymous autori dell’attacco hanno parlato di conti bancari di milionari australiani e impiegati del DHS depredati, e promesso un “merry LulzXmas” ai “maiali capitalisti, ai corrotti” e agli altri dell'”elite oligarchica” mondiale.

Statfor, da parte sua, dice di star collaborando con le autorità e offre a coloro che hanno subito l’attacco per colpa sua un anno di abbonamento a servizi di protezione d’identità : tra questi afferma che non ci siano i suoi clienti ma coloro che hanno acquistato le sue pubblicazioni. Inoltre, Dazzlepod ha approntato una pagina per permettere di verificare se un utente è o meno tra le vittime dell’attacco all’azienda di sicurezza.

Tuttavia Statfor ha ancora problemi , tanto che è stata costretta a rinviare di una settimana il ritorno online del suo nuovo sito in attesa “della conclusione dell’indagine”.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
2 gen 2012
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