In principio era il minaccioso video apparso tra i meandri di YouTube, ad avviare con tono metallico la grande operazione Invade Wall Street . I colossi della finanza mondiale sarebbero dovuti finire nelle grinfie del celebre collettivo Anonymous. Il New York Stock Exchange , il cuore pulsante dell’economia statunitense, avrebbe dovuto sparire dal web in un terribile lunedì d’ottobre.
La fatidica data del 10 ottobre è ormai alle spalle. Il sito ufficiale NYSE.com è ancora in vita, fatto barcollare per soli 2 minuti. Dalle 3.35 alle 3.37 di un lunedì pomeriggio sulla costa est degli Stati Uniti . Rallentato , probabilmente vittima di un DDoS non andato a buon fine. Gli Anonimi non sono riusciti a far breccia nella roccaforte digitale della finanza mondiale.
A confermarlo sono stati gli stessi vertici del New York Stock Exchange : nessuna transazione è stata compromessa, nessun segno evidente di un pericoloso cyberattacco . Il sito è andato in tilt per due minuti due. Che il collettivo hacker abbia toppato ? In realtà, l’attacco annunciato contro il sito NYSE.com non avrebbe trovato favori unanimi, con una branca degli Anonymous convinta della sua inutilità.
Cattiva pubblicità per lo stesso movimento Invade Wall Street , che ora pare trovare il suo corrispettivo in terra britannica. “Insieme potete inviare un potente messaggio al vostro governo – si ascolta in un video apparso sul Tubo – voi siete il popolo britannico e la vostra voce verrà ascoltata”. Secondo il filmato, ci saranno dimostrazioni pacifiche in alcune città d’Albione il prossimo 15 ottobre .
Mauro Vecchio