Un’offensiva bipartisan, condotta in Parlamento dai rappresentanti delle principali fazioni politiche del Belpaese. Una proposta di legge volta ad introdurre un nuovo articolo – il 580 bis – nel codice penale, a prevedere il reato di “istigazione a pratiche alimentari che possono condurre all’anoressia o alla bulimia”.
Al centro della proposta sono finiti quei siti noti come pro-ana, gestiti online per la celebrazione di corpi eccessivamente filiformi e in generale di uno stile di vita alimentare a bassissimo contenuto calorico. Un fenomeno cresciuto in maniera esponenziale, fino a 300mila spazi web aperti solo in Italia .
Stando alla proposta presentata in Parlamento, l’articolo 580 bis introdurrebbe un reato punibile con un anno di carcere e una sanzione fino a 50mila euro . Qualora venisse coinvolto un minore di 14 anni, sia la pena detentiva che quella pecuniaria verrebbero raddoppiate.
Se poi l’istigazione all’anoressia o alla bulimia dovesse portare alla morte di un minore , il reato prevederebbe fino a 3 anni di carcere e 150mila euro di multa. Nessun dettaglio relativo alle modalità con cui si dimostrerà che un minore sia giunto al decesso per colpa di un sito pro-ana.
Mauro Vecchio