La digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni è un processo lungo e gravoso, ma i cui costi vanno considerati come un investimento ad alto rendimento. Le prime importanti risultanze si inizieranno a toccare con mano a partire dal 15 novembre 2021, quando scatterà la possibilità di accedere ai certificati anagrafici online senza dover giocoforza ricorrere allo sportello di un ufficio municipale.
Quali certificati si possono scaricare?
La novità è stata annunciata nei giorni scorsi e riflette appiano i vantaggi della digitalizzazione: senza più nessuna intermediazione di personale della PA, e con la piena libertà di un accesso remoto gratuito, qualunque cittadino potrà scaricare i certificati di proprio interesse per poter svolgere le pratiche di cui ha necessità.
Sono quattordici i certificati che potranno essere scaricati fin dal primo giorno:
- certificato Anagrafico di nascita
- certificato Anagrafico di matrimonio
- certificato di Cittadinanza
- certificato di Esistenza in vita
- certificato di Residenza
- certificato di Residenza AIRE
- certificato di Stato civile
- certificato di Stato di famiglia
- certificato di Stato di famiglia e di stato civile
- certificato di Residenza in convivenza
- certificato di Stato di famiglia AIRE
- certificato di Stato di famiglia con rapporti di parentela
- certificato di Stato Libero
- certificato Anagrafico di Unione Civile
- certificato di Contratto di Convivenza
Non sarà necessaria alcuna marca da bollo, il che significa che l’accesso e il download saranno completamente gratuiti.
Come si scaricano?
Per scaricare i propri certificati è sufficiente entrare nel sito dell’Anagrafe Nazionale Popolazione Residente (qui). Sono contemplati i dati di 66.525.320 cittadini italiani e vi si può accedere tramite SPID, CIE o CNS.
Se prima le nostre identità erano disperse in quasi ottomila comuni, oggi sono raccolte in un’unica Anagrafe. Una banca dati Nazionale che consente di ampliare la possibilità di offrire “servizi digitali”: Facili, Accessibili, Efficienti, Sicuri. Si tratta di servizi gestibili da remoto che consentono di compiere in modo nuovo i compiti che prima facevamo di persona.
Sono compresi nel servizio ad oggi 7804 comuni di tutta Italia, con sole 69 municipalità ancora escluse, per la maggior parte dei casi concentrate in Basilicata, Campania, Lazio e Sicilia.