Non sono ancora finiti i guai per MediaDefender: nelle scorse ore è stato pubblicato online il codice sorgente del software che l’azienda aveva sviluppato per aggredire le reti di sharing, individuare utenti, immettere file fasulli e via dicendo. Un software impiegato dalle major per tentare di inquinare il P2P e rendere meno “produttive” le ricerche di contenuti da parte degli utenti.
A darne notizia è Slyck.com , che riporta un post con cui la crew di MDD (MediaDefender Defenders), la stessa che ha fatto circolare più di 6mila email riservate di MediaDefender, ha annunciato su The Pirate Bay la messa in circolazione del codice sorgente di quel software.
Si tratta di un file da 50 megabyte dal quale ci si aspetta di tirar fuori l’ intelligence che le major richiedevano a MediaDefender. In prospettiva, questo potrebbe offrire agli sviluppatori delle piattaforme di peering nuovi mezzi per difendere i network dalle offensive informatiche di certi detentori dei diritti d’autore che non tollerano lo scambio di propri materiali senza autorizzazione.