Il movimento AntiSec dimostra di non volersi fermare: ora nel mirino degli hacker è finita Monsanto, multinazionale biotech in perenne controversia conversazione con agricoltori e non solo.
Alla base della controversia che vede Monsanto denunciare i produttori locali vi sono le informative sulle etichette, in particolare per quanto riguarda la presenza in un determinato prodotto di ormoni della crescita. “Negli ultimi due mesi – scrive Anonymous – abbiamo pubblicizzato centinaia di pagine che descrivono la mancanza di etica, la corruzione le pratiche malvagie di Monsanto. Negli ultimi due giorni abbiamo anche attaccato i loro server ottenendo informazioni su oltre 2.550 impiegati: l’intenzione è quella di formare un wiki dove raccogliere tutte le informazioni necessarie su Monsanto in maniera stabile e centralizzata”.
Allo stesso tempo gli hacktivisti hanno lanciato l’operazione GreenRights/Project Tramaggeddon contro aziende petrolifere come Exxon Mobil, ConocoPhillips Canada Oil Sands, Imperial Oil, Roayl Bank of Scotland e altre.
Intanto filtrano altre informazioni sui precedenti attacchi: l’offensiva che nei giorni scorsi Anonymous ha condotto contro il contractor militare del Governo degli Stati Uniti Booz Alen Hamilton sembra aver portato alla divulgazione di un numero di email compreso tra le 67mila e le 90mila.
Tra queste, inoltre, ben 53mila apparterebbero al dominio .mil dei soldati statunitensi. Queste, peraltro, pur avendo password cifrate, sarebbero state facilmente violate permettendo agli hacker l’accesso alla posta militare e quindi ad ulteriori informazioni sensibili.
Claudio Tamburrino