I dati sono nelle mani delle autorità francesi, tassello indispensabile per procedere alle indagini sui cittadini della Rete che hanno dato voce a cinguettii antisemiti, illegali in Francia. Twitter, dopo mesi di resistenza, ha ceduto , consegnando i propri utenti.
A Twitter non è bastato acconsentire alla rimozione dei contenuti postati dagli utenti ritenuti latori di sentimenti di odio razziale. La Union des Étudiants Juifs de France (UEJF) nei primi mesi di quest’anno ha chiesto e ottenuto che la piattaforma di microblogging collaborasse alla identificazione dei colpevoli rivelando indirizzi IP e dati relativi agli account che raccoglievano i propri cinguettii sotto hashtag quali #unbonjuif , vale a dire “un buon ebreo”.
Twitter, che ha combattuto strenuamente la propria battaglia rivendicando le proprie ragioni per il fatto di operare legalmente nel quadro normativo statunitense riguardo alla conservazione e al trattamento dei dati personali, ha dichiarato ora di aver agito per “agevolare l’identificazione di alcuni autori” dei contenuti illegali. Questa mossa, a parere della piattaforma, “metterà la parola fine al contenzioso”.
La resa di Twitter ha soddisfatto la UEJF, che aveva chiesto un risarcimento danni di 38,5 milioni di euro qualora le proprie richieste non venissero accolte. “Questo accordo – ha sottolineato il presidente del gruppo Jonathan Hayoun – dimostra che non è possibile fare ciò che su vuole su Internet. Twitter non sarà più un canale di comunicazione che protegge l’anonimato di razzisti e antisemiti”. ( G.B. )