Roma – Salve, vi segnalo una situazione (simile a molte altre) che vede ancora protagonista una associazione che si preoccupa di combattere lo spam e precisamente la SpamCop “Legal Defense Fund” .
Recentemente ho provato a contattare un mio amico olandese del quale dispongo solo l’indirizzo email, ma con amarezza ho constatato l’impossibilità di spedirgli un messaggio a causa del sistema antispam al quale si appoggia il suo provider: SpamCop appunto.
All’inizio non mi sono preoccupato più di tanto, credendo che nella blacklist fosse finita la mask del mio IP corrente… ma leggendo l’email di risposta ho notato un fatto strano: era bloccato l’smtp e non il mio IP! Com’è possibile leggere dalla query presente nell’email di risposta di SpamCop:
http://spamcop.net/bl.shtml?212.216.176.150
Indagando più approfonditamente (nel database di SpamCop) ho notato che decine di smtp di Alice sono bloccati! In pratica è impossibile al momento che un utente Alice possa spedire una email verso un provider che fa utilizzo di SpamCop.
Fin qui sembrerebbe roba già vista, anche se è strano che un smtp non open-relay e ristretto come quello di Alice possa finire in una spamlist, se non fosse che è da un’ora che giro sul sito di SpamCop in cerca del form per segnalare il problema e tentare di rimuovere il mio stmp dalla blacklist, senza riuscire a capire come fare!
Non mi reputo uno stupido, tantomeno l’ultimo arrivato “su” internet, mi chiedo quindi come sia possibile che un sistema così invasivo non disponga di un link a caratteri CUBITALI per segnalare eventuali problemi/errori.
Ho sempre appoggiato la lotta contro lo spam e sono anche d’accordo nell’utilizzo di sistemi antispam che FUNZIONINO, ma PRETENDO che chi si autoelegge “Cop” della rete dia anche la possibilità all’utente “innocente” di potersi “difendere”.
Probabilmente se sfoglio l’intero sito riusciro’ a trovare il form adatto… ma bisogna essere superesperti informatici (nonchè conoscere alla perfezione l’inglese) per mandare un saluto a un amico?
ARCTiC
Ciao
tra gli innumerevoli problemi causati dallo spam ci sono anche gli errori che talvolta le organizzazioni antispam commettono nella creazione delle block list o che, come in questo caso, commette un provider con l’adottare i metodi o la lista sbagliati.
Quel tipo di blocco in SpamCop, come dichiarato proprio sul sito, “è sperimentale e non dovrebbe essere utilizzato (…) dove email legittime devono essere recapitate”..
Va detto che in generale per il mondo antispam i grandi operatori di tlc italiani non sono degli sconosciuti. Basta ricordare la querelle su Interbusiness o le vicende ormai superate di Virgilio/TIN.
Per concludere, sul sito di SpamCop è presente una nutrita FAQ che dovrebbe consentirti quantomeno di inviare una segnalazione su quanto accaduto, sebbene l’interlocutore dovrebbe essere in primis il provider che ha maldestramente adottato quella lista sperimentale.
Un saluto, Adele Chiodi