Nel contesto delle indagini ad ampio raggio avviate dalle autorità europee nei confronti di Google e solo in parte abbracciate dalle accuse formali rese pubbliche nello scorso mese di aprile, anche Getty, la maggiore agenzia fotografica su scala mondiale, ha espresso il proprio parere ed è stata ammessa come terza parte interessata nel corso della valutazione della posizione di Mountain View nel settore del search.
Le opinioni e le prove che a Getty sarà concesso di presentare, riferisce il Wall Street Journal , confluiranno nella documentazione già nutrita dalle accuse degli operatori di servizi di search verticali che da anni denunciano l’impossibilità di combattere con Google ad armi pari.
Anche il settore della ricerca per immagini, in cui Getty opera da qualche tempo per valorizzare il proprio catalogo, potrebbe entrare a far parte dei mercati sotto la lente della Commissione Europea: l’agenzia fotografica ha già dimostrato la determinazione con cui intende difendere la propria posizione, e per sollecitare l’interessamento delle autorità antitrust ha sottolineato come Google favorisca il proprio servizio di ricerca immagini posizionandolo fra i primi risultati anche in risposta a parole chiave indirizzate all’acquisto di foto raccolte nei cataloghi. Dal momento che Google riesce a far convergere verso i propri servizi un grosso volume di traffico, Getty lamenta l’impossibilità di confrontarsi con l’interesse degli utenti e di analizzare i loro comportamenti.
L’agenzia fotografia non rinuncia all’affondo chiamando in causa anche il diritto d’autore, che la Grande G minaccia con la pratiche di scraping : Google, con il proprio servizio di ricerca di immagini, indicizza la fotografie del catalogo di Getty e le restituisce agli utenti, che possono scaricarle senza compensare il detentore dei diritti.
Google non ha offerto alcun commento a riguardo, mentre le attività in seno alla Commissione Europea procedono .
Gaia Bottà