Google non può esercitare il proprio dominio sull’ecosistema Android, imponendo l’installazione delle proprie applicazioni e l’utilizzo del proprio motore di ricerca a discapito della concorrenza: Yandex, colosso russo della tecnologia, si è rivolto alle autorità antitrust del proprio paese per chiedere di fare chiarezza sulle pratiche adottate da Mountain View.
Yandex, che compete con Google su diversi fronti, non ultimo quello dei servizi di ricerca , ha formulato la propria denuncia dopo che Prestigio, Fly e Explay, produttori di smartphone animati da Android, gli hanno negato la possibilità di pre-installare certe app sui terminali destinati alla vendita: Mountain View sarebbe all’origine del diniego.
“Molti ritengono che Android sia una piattaforma aperta – avverte Yandex – In realtà, i produttori di device Android sono incatenati allo store di applicazioni proprietario Google Play e ad API chiuse. Per installare Google Play sui loro dispositivi, ai produttori viene imposto di pre-installare l’intero pacchetto dei servizi Google Mobile Services (GMS), e di impostare Google come motore di ricerca di default”. Sarebbe necessario, a parere del colosso russo, “sganciare il sistema operativo Android da Google Search e dagli altri servizi messi a disposizione dell’utente finale”: Yandex ritiene che “i produttori di device debbano avere la possibilità di scegliere quale motore di ricerca impostare come di default o quali servizi preinstallare sul dispositivo”.
I servizi di ricerca di Yandex valgono il 60 per cento del totale del mercato russo, una percentuale che scende al 44 per cento se si prednono in considerazione i soli utenti Android: gli accordi di mercato che determinano il posizionamento e la visibilità dei motori di ricerca, come quelli che Yandex ha stipulato ad esempio con Mozilla, sono evidentemente determinanti. E anche Google ne è perfettamente consapevole .
Il potere negoziale della Grande G nei confronti dei produttori di dispositivi certo non sorprende : non mancano le denunce degli OEM rispetto al Mobile Application Distribution Agreement (MADA) e ai suoi obblighi, e anche gli sviluppatori di marketplace alternativi a Google Play hanno lamentato l’impossibilità di competere con i servizi di Google presso gli utenti di teminali Android.
Yandex auspica dunque che le autorità antitrust russe aprano un’istruttoria per valutare il comportamento di Google, così come avvenuto in Europa, dove la Commissione Europea sta esaminando la posizione di Mountain View anche dal punto di vista delle pratiche potenzialmente anticoncorrenziali esercitate per mezzo del suo sistema operativo mobile . Se l’Europa deve ancora decidere delle sorti di Google, le autorità coreane, nel 2013, avevano stabilito che Android non danneggiasse il principio di libera concorrenza nel contesto dei motori di ricerca.
Gaia Bottà