A presentarsi in aula è stato il rappresentante legale di Apple Robert Mittelstaedt, che ha chiesto ad un giudice di San José di lasciar cadere nel vuoto una spinosa causa antitrust contro il colosso di Cupertino. E di respingere gli assalti portati nel 2005 dalla class action avviata dal comune utente di iTunes Thomas Slattery.
Gli alti rappresentanti della Mela erano stati accusati di aver violato le leggi federali sull’antitrust oltre che sulla libera competizione , in seguito all’implementazione di uno specifico software proprietario per la gestione dei meccanismi Digital Rights Management (DRM) su device come iPod.
Al centro del mirino era così finito FairPlay , aggiornato ad hoc per far fuori pericolosi concorrenti sul mercato del download musicale. Harmony , tecnologia software realizzata da RealNetworks, avrebbe infatti permesso a tutti gli utenti registrati di scaricare un qualsiasi brano per poi trasferirlo su dispositivi multimediali portatili come iPod .
Lo stesso giudice californiano aveva successivamente ordinato al CEO di Apple Steve Jobs di presentarsi in aula, per far definitivamente chiarezza sulle strategie adottate dalla sua azienda nel delicato ambito del download musicale. L’avvocato Mittelstaedt ha ora sottolineato come Jobs non possa aggiungere alcunché a quanto già spiegato da Apple .
E di cosa ha parlato la Mela? Di un sostanziale miglioramento dell’esperienza relativa al download da iTunes , garantita agli utenti proprio attraverso il blocco di certi software terzi come Harmony . Queste stesse tecnologie avrebbero causato più di un problema agli utenti di iTunes.
Mittelstaedt ha dunque sottolineato come Apple abbia ricevuto nel tempo decine e decine di lamentele, da parte di utenti delusi dalle prestazioni di software terzi. Il jukebox proprietario di iTunes sarebbe dunque l’unica strada per un pieno e corretto funzionamento di iPod .
La Mela non avrebbe infine violato alcun principio antitrust, né tantomeno abusato di alcuna posizione dominante. Il giudice ha dunque chiesto al legale se Apple avesse condotto degli specifici test per verificare l’effettiva incompatibilità dei software terzi come Harmony. Mittlestaed ha fornito una risposta negativa.
Mauro Vecchio