La Commissione Europea ha aperto ufficialmente un’indagine per investigare i presunti abusi di posizione dominante da parte di Amazon sul mercato degli ebook.
L’azienda di Jeff Bezos, dunque, si ritrova a dover fronteggiare Bruxelles in contemporanea su due tavoli: quello della tassazione che la vede difendersi dall’accusa di aver ricevuto presunti aiuti statali illeciti sotto forma di sgravi fiscali dal Lussemburgo e quello, appunto, del mercato degli ebook per cui deve difendersi per violazione della normativa antitrust.
Amazon, d’altra parte, veniva nominata più volte anche nelle azioni con cui la Corte di Giustizia ha bocciato le misure con cui Francia e Lussemburgo avevano abbassato la percentuale di imposta IVA riscossa sugli ebook equiparandola a quella dei libri: secondo la Commissione Europea la disomogeneità di tassazione avrebbe creato un vantaggio illegittimo a favore degli operatori del settore e dunque specificatamente Amazon. L’ombra di Jeff Bezos aleggia insomma incontrastata sul mercato europeo degli ebook, tanto da essere considerato, come in quest’ultimo caso, l’eminenza grigia dietro le scelte dei governi.
La nuova indagine suoi confronti di Amazon segue le fila della causa avviata dall’associazione degli editori e dei librai tedeschi Börsenverein per violazione della normativa antitrust e che era stata innescata dalla decisione di Amazon di non vendere più in 30 paesi i libri del gruppo editoriale svedese Bonnier. Una battaglia nella più ampia guerra di Amazon nei confronti degli editori e che l’ ha portata già a scontrarsi anche con Hachette e Warner.
Nel dettaglio i librai tedeschi contestano all’azienda di Jeff Bezos di aver deliberatamente ritardato la spedizione di alcuni libri per ottenere dall’editore condizioni migliori per la vendita dei suoi ebook.
L’istituzione europea, ora, afferma di voler approfondire le clausole imposte da Amazon agli editori ed in particolare quelle relative alla “migliore offerta” ed in base alla quale questi sono obbligati a condividere con il negozio digitale il prezzo migliore eventualmente offerto ad altre piattaforme .
Secondo l’impianto dell’accusa, tale pratica sarebbe in contrasto con la normativa antitrust che vieta gli abusi di posizione dominante sul mercato.
Amazon per il momento si è detta sicura, pronta a collaborare, ed ha riferito che i suoi accordi e contratti sono volti ad assicurare le migliori condizioni possibili ai lettori.
Claudio Tamburino