Milano – L’ Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deciso di multare Wind Telecomunicazioni Spa per “pratiche commerciali scorrette”. Al centro del provvedimento, contenuto nell’ultimo bollettino settimanale di AGCM, l e procedure di vendita dei servizi per mezzo telefonico e il sovrapprezzo una-tantum richiesto ai clienti che hanno deciso di pagare le bollette a mezzo bollettino postale . L’importo complessivo della sanzione è di 450mila euro.
Due diverse istruttorie, quindi. La prima è partita da alcune segnalazioni ricevute nel 2015 e 2016, relative alla vendita di servizi fissi e mobili a mezzo di telefonate rivolte a clienti e potenziali clienti dell’operatore. Contratti perfezionati a mezzo telefono, una procedura prevista dal Codice del Consumo che tuttavia secondo AGCM non è stato pienamente rispettato. Mancava la conferma scritta , mancavano le pezze d’appoggio per chiarire al consumatore finale le condizioni contrattuali e fargliele sottoscrivere. Non basta, secondo AGCM, la registrazione della conversazione: occorre che sia prodotto anche un documento scritto e firmato per confermare l’accettazione e perfezionare correttamente il contratto.
Discorso diverso per ciò che riguarda il pagamento tramite bollettino del conto telefonico. In questo caso Wind ha previsto un pagamento di un’addizionale una-tantum (16,13 euro) per chi optasse per questa opzione: ma si tratta di un sovrapprezzo contrario ancora una volta alle disposizioni del Codice del Consumo , che esclude la maggiorazione di prezzo nel caso in cui si opti per uno strumento di pagamento tra i diversi offerti.
Nel corso dell’istruttoria Wind ha proposto una sorta di concertazione per andare incontro alle obiezioni sollevate da AGCM: proposte respinte dall’authority, che ha invece preferito punire con una doppia sazione pecuniaria poiché ha ritenuto insufficienti le proposte di Wind e corroborate dalle prove raccolte nel corso dell’istruttoria le segnalazioni ricevute. Nel primo caso si tratta di un vero e proprio problema procedurale: il bollettino scende nei dettagli di come la prassi adottata da Wind non sia stata ritenuta congrua e come ora abbia provveduto a renderla consona al Codice. Nel secondo caso, AGCM ha ritenuto che i costi addotti da Wind per giustificare il sovrapprezzo non giustificassero il pagamento della una-tantum : il pagamento a mezzo addebito bancario (SEPA) prevedono costi analoghi ma nessun sovrapprezzo.
Le due sanzioni, rispettivamente di 200mila e 250mila euro, sono state quindi comminate e a Wind è stato imposto di modificare le sue procedure interne per rispettare a pieno il Codice del Consumo.
Luca Annunziata