Antitrust, multe per Expedia, eDreams e Opodo

Antitrust, multe per Expedia, eDreams e Opodo

415mila euro di multe complessive: offerte ingannevoli e formule opache di contratti agli utenti
415mila euro di multe complessive: offerte ingannevoli e formule opache di contratti agli utenti

L’antitrust ha sanzionato Expedia Inc, Expedia Italy, eDreams e Opodo Italia: secondo l’autorità le agenzie di viaggio online sono colpevoli di aver messo in atto una serie di comportamenti commercialmente sleali tra cui la pubblicità di tariffe ingannevoli, l’opacità nelle procedure per i reclami e nella gestione del processo di prenotazione.

Tre distinte istruttorie hanno portato l’autorità a condannare le aziende a pagare un totale di 415mila euro di multe: 210mila euro per Expedia Inc, 45 mila euro per Expedia Italy, 135mila per eDreams e 25mila per Opodo.

Tutte le società avrebbero promosso tariffe incomplete e ingannevoli nella propria homepage; Expedia Inc, Expedia Italy e eDreams, poi, sono state condannate per aver gestito in modo scorretto il processo di prenotazione e pagamento dei servizi online e offerto inadeguate procedure di reclami e informazioni sui rischi connessi al sistema di pagamento e alle motivazioni reali del blocco delle somme; sono state inoltre giudicate scorrette le modalità offerte dalla garanzia assicurativa di Opodo (che nel corso del procedimento ha provveduto a modificarla) per la formula All Inclusive proposta nella fase finale del processo di prenotazione, attraverso un meccanismo di silenzio-assenso. Contestate inoltre a Expedia Inc ed Expedia Italy la scarsa trasparenza e chiarezza sull’identità dei professionisti coinvolti in caso di reclami e le modalità di assistenza fornite da eDreams al consumatore mediante un numero telefonico a pagamento dei costi elevati.

Alhena Scardia, country manager di Opodo per l’Italia, dopo aver rilevato la “marginalità delle responsabilità di Opodo”, ha commentato la sentenza cercando di vederci un’occasione per il futuro: “Ci auguriamo che l’intera vicenda possa contribuire a rendere il mercato concretamente più uniforme e trasparente, e che non si perda l’occasione per definire regole comuni da far rispettare a tutti gli operatori”.

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
7 mar 2011
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