Le operazioni di rimborso sarebbero iniziate prima del procedimento avviato dall’Autorità Garante del Mercato e della Concorrenza (AGCM), che nel suo bollettino 8/2012 aveva obbligato i vari provider italiani a bloccare tutti gli accessi al network di siti commerciali gestito da Private Outlet .
Quello stesso ordine è stato ora revocato dalla stessa antitrust tricolore, dal momento che il responsabile della piattaforma di e-commerce è già intervenuto “a soddisfare tutti i reclami ricevuti nel corso dell’ultimo anno e si occuperà di tutti coloro che al tempo non sono riusciti a contattare l’impresa”.
Private Outlet era stata accusata di aver diffuso contenuti idonei ad indurre in errore i consumatori in merito alla disponibilità dei prodotti offerti in vendita . Consegnando la merce in forte ritardo con “codici di spedizione Bartolini inesistenti per comprovare l’avvenuto invio della merce” e “mancato risarcimento degli utenti truffati”.
L’antitrust ha ora sbloccato i sigilli con l’imposizione di uno specifico avviso a tutti gli utenti da mettere in homepage : “L’Autorità, a fronte di numerose segnalazioni di omessa consegna di prodotti e mancati rimborsi in caso di recesso, aveva temporaneamente – in via cautelare – oscurato il sito”.
L’avviso continua così: “La società Private Outlet per risolvere i problemi in cui siano incorsi i consumatori ha messo a disposizione di questi ultimi i seguenti recapiti (numero di telefono e email). Sulla base dei comportamenti adottati dalla società AGCM ha disposto il ripristino delle connessioni al sito”.
Il network dovrà ora sottoporre al vaglio di AGCM un dettagliato report su tutte le misure intraprese per risolvere i problemi segnalati dai consumatori. In caso di inadempienza, Private Outlet rischia una sanzione pecuniaria da 10 a 150mila euro .
Mauro Vecchio