“L’Antitrust ha sanzionato la società Estesa Limited, con sede alle Seychelles, con una multa per complessivi 1.500.000 euro. Le pratiche commerciali ingannevoli e aggressive messe a punto dalla società attraverso il sito www.italia-programmi.net hanno coinvolto, a oggi, oltre 25mila consumatori che si sono rivolti all’Autorità anche tramite Contact Center e Web Form”.
Così un recente comunicato diramato dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), a colpire con una maxi-multa le attività illecite del sito web che fa pagare ciò che è in realtà gratis . Italia-programmi.net ha subito lo stesso destino di Easydownload , già bastonato nel novembre 2010 con una sanzione pecuniaria fissata a quasi 1 milione di euro.
Si è così conclusa l’istruttoria avviata nella scorsa estate nei confronti di Estesa Limited , società con sede alle Seychelles che aveva allora guadagnato 100mila euro dagli abbonamenti silenti imposti agli utenti alla ricerca di software gratuito su motori di ricerca come Google.
“Introducendo i dati personali, come richiesto per registrarsi e scaricare il software ricercato, e senza la richiesta di carte di credito o altre modalità di pagamento, il consumatore attivava inconsapevolmente un contratto di abbonamento a titolo oneroso di durata biennale, dell’importo annuale di 96 euro”, si legge ancora nel comunicato pubblicato dall’Antitrust.
Era stata la Procura di Roma ad intervenire dopo le migliaia di segnalazioni da parte dei consumatori imbufaliti. “Ad aggravare la propria posizione, la società Estesa Limited , che ha truffato oltre 25 mila consumatori solo in Italia, non si è neppure presentata a propria difesa di fronte alla stessa Autorità”, ha spiegato il Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori Massimiliano Dona.
Parziale soddisfazione da parte dell’Associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori (ADUC) che ha sottolineato come il sito italia-programmi.net resti ancora in piedi. “Centinaia di telefonate e lettere ogni giorno ci pervengono per chiederci consigli, per cui l’onda lunga è ancora all’inizio e ci vorrà tempo prima che smettano”. ADUC ha dunque chiesto alla Procura della Repubblica di sequestrare il sito .
Mauro Vecchio