Il problema dell’invecchiamento della popolazione investe tutto il mondo ricco: cosa fare per alleviare la solitudine degli anziani ? Regalargli un cucciolo, ecco la soluzione. Cucciolo che può non essere a base di carbonio ma di silicio, perché il robocane piace persino più dell’animale tradizionale .
Un gruppo di ricercatori della Saint Louis University ha messo alla prova un meticcio adorabile di nome Sparky e un Sony Aibo. Hanno poi preso in esame 38 case di riposo per anziani, dividendole in tre gruppi: al primo gruppo hanno fatto tenere compagnia da Sparky, al secondo da Aibo e al terzo hanno negato ogni conforto cinofilo o pseudo-tale.
Il risultato è stato sorprendente: Sparky , nonostante le orecchie morbide e un latrato esilarante, non ha stravinto su Aibo. Si è trattato piuttosto di un testa a testa: “La cosa sorprendente è che hanno fornito praticamente lo stesso sollievo alla solitudine dei pazienti, che si sono affezionati ad entrambi” ha spiegato il dottor William Banks, membro dell’équipe che ha condotto lo studio.
“La solitudine è un problema molto comune nelle case di riposo”: introdurre la compagnia di un cucciolo, un legame a cui spesso gli ospiti hanno dovuto rinunciare a causa della cura che un cane richiede, migliora di molto l’umore e di conseguenza le condizioni generali dei degenti. “I robot si potrebbero dimostrare molto utili per aiutare coloro i quali non possono, per qualunque ragione, adottare un cane vero”, ha concluso Banks.
Più in generale, la robotica è senz’altro una delle strade più battute per l’assistenza agli anziani e ai disabili. Capofila del settore il Giappone, che ha sviluppato moltissimi progetti in tal senso: un robot non richiede attenzioni (se non qualche ricarica e una manutenzione periodica), e al contrario di un cane può anche essere in grado di gestire eventuali emergenze medico-sanitarie .
Luca Annunziata