Roma – Ha 70 anni l’uomo che pur di non cancellare quanto ha scritto su un proprio sito web preferisce rimanere in carcere, dove il tribunale ha deciso di farlo rinchiudere non essendo riuscito ad ottenere una “ritrattazione” dall’anziano. La questione è delicata e ha già mobilitato giornalisti di rilievo e l’organizzazione dei reporter americani per la libertà di stampa .
Paul Trummel sostiene di aver attivamente ricercato le prove di discriminazione e corruzione che coinvolgerebbero la casa di riposo dalla quale è stato allontanato perché “disturbava”. Trummel proprio per questo aveva già cessato la pubblicazione di una propria newsletter ma aveva continuato a pubblicare online le proprie accuse, arrivando a descrivere i gestori della casa di riposo alla stregua di terroristi come Osama Bin Laden.
Per questo il tribunale, dopo aver ritenuto diffamanti certe “considerazioni”, ha imposto all’uomo di rimuovere dal proprio sito certe affermazioni, che però non sono state rimosse nonostante la multa di 100 dollari al giorno stabilita dal tribunale qualora fossero rimaste online.
Dunque ora Trummel è in prigione, dove si trova da tre mesi e dove rimarrà almeno fino al 17 giugno quando il suo caso tornerà in tribunale. Dalla sua, tutti coloro che lo hanno difeso spiegando che c’è il Primo Emendamento negli Stati Uniti che protegge la libertà di espressione….
L’intera questione è approfondita in un articolo pubblicato dall’associazione dei reporter americani che ha dato ampio spazio alla questione.