Il lungo giro di valzer è arrivato alla sua conclusione, ma non sembra essere stato particolarmente divertente. Google ha recentemente deciso di vendere la sua quota azionaria del 5 per cento di AOL , ad un prezzo decisamente inferiore a quello pagato alla fine del 2005. Più precisamente, l’azienda di Mountain View ha ottenuto da Time Warner 283 milioni di dollari: pochi rispetto all’iniziale investimento di 1 miliardo di dollari.
Il ballo a tre era iniziato nel 2005, quando Time Warner, proprietaria del noto provider statunitense, aveva manifestato l’intenzione di trovare un partner forte per rilanciarsi online. Microsoft si era proposta, facendo scattare l’allarme nel quartier generale di Google, lesto a proporre un’offerta da non rifiutare: 1 miliardo di dollari per il 5 per cento del pacchetto azionario di AOL, con un accordo di 5 anni in base a cui il search engine sarebbe stato quello di default per quello che un tempo era noto come America On Line.
AOL era considerato un vero e proprio gigante , con 26 milioni di utenti dichiarati nel 2000. Nello stesso anno a metterci le mani sopra era stata l’azienda del multimediale Time Warner, con un accordo che faceva ben sperare in una fusione tra produttori di contenuti e protagonisti della diffusione online. Ora, da New York ci si prepara allo spin-off di AOL , un benservito piuttosto prevedibile da parte di Time Warner, visto il lento declino che ha deteriorato l’immagine del provider in seguito al mancato aggancio alle nuove opportunità della banda larga.
Un documento ufficiale è stato depositato presso la Securities and Exchange Commission (SEC) e ha confermato la fine dei giochi tra Time Warner e quella che verrà rinominata AOL Inc. Google, intanto, lecca le sue ferite, dopo aver inserito nel bilancio una voce relativa alla perdita di 717 milioni di dollari come risultato dell’investimento in AOL. Secondo il documento, tuttavia, 678 milioni dei 2 miliardi di introiti pubblicitari del provider provengono dalla partnership con Mountain View. Solo che il valore complessivo di AOL è precipitato dagli inziali 20 miliardi agli attuali 5,7: i trionfi nel regno del dot com sembrano un lontano ricordo. ( M.V. )