Milano – Il rilancio di AOL parte dall’Europa e per la precisione dall’Italia. Il gigante statunitense ha raccontato ai giornalisti ieri la nascita del suo portale in lingua italiana , prima tappa di una strategia che lo porterà a 14 lanci analoghi nei prossimi 18 mesi, la maggior parte dei quali nel Vecchio Continente.
Dopo aver smentito l’ipotesi di una cessione delle attività Web, e aver rimodulato la sua mission, trasformandosi da fornitore di servizi per l’accesso in un provider globale, il gruppo che fa capo a Time Warner ha scelto di investire massicciamente nei contenuti online. “Abbiamo deciso di partire dall’Italia perché il vostro paese rappresenta uno dei mercati più promettenti sul versante della pubblicità online”, spiega a Punto Informatico Dana Dunne, chief executive officer di AOL Europe.
Si dall’email
Nell’impostazione, la grafica del portale italiano non si discosta da quello della casa madre, anche se la pagina è più corta e con meno sezioni. Il grimaldello su cui punta AOL per far breccia nella Penisola è soprattutto la possibilità di aprire un account di posta elettronica senza limiti di spazio, con un limite per allegato fissato a 16 MB.
“Le differenze principali rispetto ai nostri concorrenti non sono, però, solo relative allo spazio”, ribatte a domanda specifica Dunne, “ma riguardano anche i requisiti di accesso. A differenza dei principali concorrenti, permettiamo ai nostri utenti l’accesso da qualsiasi dispositivo, fisso o mobile, e supportiamo sia IMATP che POP3”.
Sulla capacità della posta elettronica gratuita di rovesciare gli equilibri del mercato italiano non c’è però da essere molto ottimisti, considerata la crescente piaga dello spamming che ha fatto perdere appeal allo strumento. “Questo è vero”, aggiunge il CEO europeo, “ma non tutti i servizi di posta elettronica hanno le stesse difese contro le email spazzatura. Dal canto nostro, possiamo mettere sul tavolo un dato molto significativo: ogni giorno i nostri sistemi bloccano in tutto il mondo un miliardo e mezzo di mail indesiderate”.
E dall’instant messaging
Il servizio di posta elettronica si integra con quello di instant messaging, il celebre AIM, lo sparamessaggini della società statunitense che fino a questo momento non ha sfondato nel nostro paese ma che è leader a livello internazionale. “Il lancio del portale dovrebbe favorire un’ulteriore espansione di AIM”, aggiunge Dunne. “È la prima volta, infatti, che gli utenti possono inviare mail e messaggi dalla stessa interfaccia utente – sostiene il dirigente AOL, che vede differenze sostanziali tra i servizi forniti, ad esempio, da Live Messanger di Microsoft o da Gmail e Google Talk. “Il valore aggiunto del nostro servizio – insiste infatti – è dato dalla possibilità di “chattare” senza prima doversi collegare alla posta elettronica”. “Inoltre – continua – consentiamo di trasferire le foto direttamente dalla fotocamera al destinatario, eliminando così il passaggio del salvataggio sull’hard disk”. Con AIM è possibile anche creare messaggistica di gruppo e attivare un ID multiplo simultaneo.
Foto da non comprimere
Il terzo punto forte del portale è il servizio di foto, che consente di caricare immagini senza limiti di spazio. “Una decisione”, annota Dunne, “maturata nella convinzione che sia una forzatura costringere i possessori di fotocamere da sei o da otto megapixel a comprimere le immagini per poterle caricare sul Web”. Il programma è integrato con AIM e la posta elettronica per rendere agevole lo scambio delle foto. Al momento di caricare le immagini, l’utente può decidere di condividere le foto con tutti gli altri (gallerie pubbliche) o solo con alcuni (album privati)
Video online secondo AOL
A questi servizi si aggiungono il motore di ricerca, alimentato da Google, e un programma per i video, che consente di caricarli, condividerli ed editarli. Questo servizio sfrutta la tecnologia di VideoEgg, che comprime il file prima del caricamento.
Quello dei video è considerato da AOL – e non solo – uno dei business più promettenti dei prossimi anni. Proprio in questo segmento, però, il gigante americano è riuscito fin qui a raccogliere solo le briciole , con una quota di mercato che Hitwise indica in non più dello 0,9%, lontanissimo dunque dal leader Youtube (oltre il 60%), ma dietro anche ad altri big player del Web come MySpace (16,1%), Yahoo Video (2,8%) ed Msn Video (2,1%).
Le notizie? Da Londra
La parte centrale dell’homepage è riservata alle notizie, suddivise in quattro sezioni: news, sport, attualità e regionale: “Abbiamo raggiunto accordi con alcune agenzie di stampa italiana per pubblicare informazioni attinenti ai temi più seguiti dagli italiani”, prosegue. “In particolare, riteniamo che le notizie di taglio regionale siano di grande interesse per il pubblico italiano. C’è la possibilità di costruirsi contenuti su misura, impostando gli argomenti sui quali si preferisce essere aggiornati”. A filtrare le notizia sarà una redazione con base a Londra, formata da quattro persone.
Business e pubblicità
Nel corso della presentazione AOL ha annunciato anche una partnership con AdLINK Media per la raccolta della pubblicità. Carlo Poss, amministratore delegato della divisione italiana, spiega a Punto Informatico le prospettive sull’advertising: “AOL non ha fissato target di visitatori, in questa fase preferisce piuttosto concentrarsi sulla qualità dei contenuti. Partiamo con una campagna pubblicitaria di Alitalia, che è partner di AOL anche negli Stati Uniti. Poi toccherà a Fiat veicoli commerciali, Nokia e Fineco”. AdLINK si occuperà della pubblicità sui portali AOL anche nelle versioni svedese, spagnola e olandese.
Nei mesi scorsi AOL ha aperto portali nazionali anche in India, Austria e Olanda e ha acquisito diversi business pubblicitari, tra cui AdTech, TACDA e Third Screen Media. “Internet è cambiato molto negli ultimi anni”, spiega il CEO europeo, “per cui non aveva senso continuare a offrire solo servizi Internet di accesso. Riteniamo che il business futuro sia soprattutto nei contenuti per portali”.
La scelta di aprire un portale italiano si inserisce nella più vasta strategia del gigante americano, che punta a una staffetta soft tra USA ed Europa. Le previsioni di Zenithoptimedia parlano di una crescita dell’online advertising nell’Europa Occidentale al ritmo del 25% annuo fino al 2009. Una ghiotta opportunità, dunque, considerato che proprio questo comparto ha pesato negativamente sulle performance recenti di Time Warner.
Dopo essere cresciuto per diversi anni al ritmo del 40-50%, infatti, nel secondo trimestre il fatturato pubblicitario di AOL si è dovuto accontentare di un “modesto” +16% tendenziale. Un risultato che ha spinto la società a praticare tagli alle tariffe di accesso a internet per concentrarsi sulla vendita di spazi pubblicitari. “L’Italia in questo contesto avrà un ruolo di primo piano, considerato anche che ha una penetrazione della banda larga intorno all’89%. Una cifra che pochi altri paesi al mondo possono vantare”.
Luigi dell’Olio