Come anticipato quattro giorni fa, Google ha presentato appello contro l’ingiunzione permanente emessa dal giudice James Donato. L’azienda di Mountain View chiede quindi la sospensione della sua applicazione prevista a partire dal 1 novembre 2024. Intanto Epic Games e Microsoft hanno già annunciato che sfrutteranno le modifiche imposte al Play Store.
Google non vuole aprire il suo store
Al termine del secondo processo avviato per esaminare i rimedi chiesti da Epic Games, il giudice James Donato ha imposto una serie di modifiche al Google Play Store che dovrebbero eliminare il monopolio di Google nel mercato della distribuzione delle app Android.
I cambiamenti più dirompenti, che potrebbero avere un impatto notevole sui profitti, sono tre:
- Google non può imporre agli sviluppatori di usare il suo metodo di pagamento o vietare l’uso di un metodo di pagamento alternativo
- Google deve consentire agli app store di terze parti l’accesso all’intero catalogo delle app distribuite sul Play Store
- Google non può impedire la distribuzione di app store di terze parti attraverso il Play Store
Attualmente è possibile installare app o app store di terze parti, ma la procedura non è semplice. Gli sviluppatori possono usare un altro metodo di pagamento, ma è necessario pagare una commissione.
Secondo Google, queste modifiche metteranno a rischio la privacy e la sicurezza dei consumatori, renderanno più difficile per gli sviluppatori promuovere le loro app e ridurranno la concorrenza.
Un altro giudice esaminerà l’appello presentato ieri contro l’ingiunzione permanente e stabilirà se Google dovrà rispettare la sentenza di primo grado e quindi aprire il suo store ai concorrenti.
Aggiornamento (16/10/2024): il giudice Donato deciderà il 18 ottobre se accettare o meno la richiesta di sospendere l’applicazione dell’ingiunzione.