Il 19 luglio 2024 verrà ricordato come il giorno in cui un singolo bug ha messo in ginocchio una parte consistente del mondo online e creato grattacapi a migliaia (milioni?) di persone. Com’era quella teoria piuttosto inflazionata dell’effetto farfalla? Ah sì: inserisci una riga di codice sbagliata in un terminale del tuo ufficio e scateni il putiferio in tutto il pianeta. Ops. Questa volta, purtroppo, non è l’incipit di un romanzo distopico.
Non è l’apocalisse online che avevamo previsto
Qualcuno in CrowdStrike ha commesso un errore nell’effettuare l’aggiornamento di un tool (Falcon Sensor) e, di lì a poco, i sistemi delle compagnie aree sono andati fuori uso, i servizi delle banche sono risultati inaccessibili, persino alcune emittenti televisive hanno fatto registrare un blackout. Tutto a causa di una Blue Screen of Death. La temibile schermata blu di Windows è comparsa su un gran numero di macchine e server, mettendoli KO, non appena applicato l’update.
La buona notizia è che non si è trattato di un attacco, come ipotizzato da molti. Allarmismi immotivati a parte, in questo tempo di cyberwar non era un’ipotesi da escludere a priori. Quella meno buona è che, a distanza di parecchie ore dal fattaccio, i problemi non sono ancora stati risolti. E potrebbero andare avanti ancora per parecchio.
Dopotutto, trattandosi di un malfunzionamento causato da un update, ne occorre un altro per correggere la falla, ma aggiornare infrastrutture informatiche dalla portata globale non è tanto semplice quanto scaricare un update sul proprio PC. Per dirla tutta, anche nel caso di Windows talvolta si rivela un’impresa, ma questo è un altro discorso.
Nell’ultimo periodo, abbiamo spesso rivolto l’attenzione ai pericoli derivanti da un’evoluzione incontrollata dell’intelligenza artificiale. Oggi, qualcuno in CrowdStrike ci ha ricordato che l’apocalisse online ha sembianze molto più familiari in confronto a quelle di un algoritmo impazzito: ha l’aspetto di una schermata blu. Chi l’avrebbe mai detto?