Questa sera, in occasione dell’evento One More Thing, il gruppo di Cupertino presenterà i suoi primi Mac con hardware progettato internamente e basato su architettura ARM. Una svolta per Apple che andrà così ad assottigliare il gap tra il sistema operativo macOS e la piattaforma iOS in termini di compatibilità software: in altre parole, le applicazioni di iPhone e iPad potranno essere eseguite con supporto nativo sui computer.
Apple Silicon: i Mac ARM e le applicazioni iOS
Sarà il compimento di un progetto messo in campo già lo scorso anno con il debutto della tecnologia Catalyst in macOS 10.15 Catalina. Non tutti gli sviluppatori sembrano però accogliere la novità con entusiasmo incondizionato, tanto che alcuni hanno già deciso di non aderire all’iniziativa escludendo le loro app mobile dalla distribuzione tramite Mac App Store.
Stando alle verifiche condotte dalla redazione del sito 9to5Mac tra questi c’è anche Google. Il gruppo di Mountain View sembra aver scelto almeno per il momento di non offrire questa possibilità agli utenti per quanto riguarda YouTube, Maps, Drive e Gmail. Con tutta probabilità le ragioni sono da ricercare in dubbi legati a compatibilità o prestazioni. Lo stesso vale per Facebook che inizialmente non consentirà il download su macOS delle applicazioni legate al social network, a WhatsApp e a Messenger, così come per Snapchat, Amazon Prime Video, Disney+, Candy Crush, Among Us e Real Racing 3.
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Atteso questa sera anche l’annuncio relativo alla data di debutto di Big Sur, prossima versione del sistema operativo macOS. Un update corposo che taglierà i ponti con il passato di OS X, caratterizzato da importanti interventi anche a livello di interfaccia come si può apprezzare dalla galleria di screenshot qui sopra.