Dopo il boom del biennio 2020-21, dovuto ovviamente a condizioni internazionali particolarmente favorevoli al mercato del digitale, il mondo degli app marketplace ha vissuto un 2022 in calo e molta era la curiosità per capire come sarebbe andato il 2023. Le statistiche fornite da data.ai indicano a tal proposito un’annata interlocutoria, nella quale il numero dei download non è più riuscito a salire in modo significativo e dove pertanto anche gli introiti (pur se con tutti i distinguo del caso) son rimasti pressoché stagnanti.
Secondo i dati raccolti, tra le app in maggior difficoltà si registra Snapchat, mentre tra i successi principali compare Shopify. Quattro app hanno fatto capolino inoltre oltre quota 1 miliardo di introiti: Royal Match, Google One, Max e Gardenscapes. Sebbene ci siano alcuni giochi in questo gruppo, in realtà il gaming è risultato generalmente meno trainante rispetto agli anni antecedenti ed ora sono soprattutto altri tipi di app a fare la voce grossa.
In termini generali il 2023 ha visto un mercato delle app arrivato a 171 miliardi di dollari tra App Store, Google Play e altri marketplace di area Android; i download complessivi hanno raggiunto quota 257 miliardi, in crescita di appena l’1% rispetto all’anno antecedente. Se il gaming ha tirato temporaneamente il freno a mano, le app non-gaming hanno raccolto l’11% in più, arrivando a 64 miliardi di dollari. Il fronte social ha invece visto la grande ascesa di Tik Tok, app che ha raggiunto nuovi record dimostrando come il gruppo abbia saputo calamitare attenzioni utili a creare un polo antitetico a Meta. Per i social potrebbe ora essere un 2024 particolarmente interessante: secondo data.ai, infatti, le prospettive di monetizzazione sono in forte crescita.
In crescita da fine 2023, inoltre, v’è tutto il comparto legato all’Intelligenza Artificiale generativa, sia sul fronte testuale che nel mondo della grafica. Questo trend è tuttavia appena agli inizi e potrebbe segnare importanti differenze sul mercato del 2024, dove ci si attende che nuove app, nuovi chatbot e vecchi nomi in aggiornamento vadano a calamitare gli interessi degli utenti.
Un dato interessante fornito dal report è relativo alle ore passate su un dispositivo mobile nei vari Paesi:
In Italia il dato appare pressoché costante negli anni dal 2020 ad oggi, con numeri che superano quelli di Paesi vicini quali Francia, Spagna o Germania. Sono però altre le zone del mondo più calde su questo fronte: dall’Indonesia all’Argentina, passando per India, Brasile o Turchia, fino agli Stati Uniti. Il tempo passato sulle app non sembra pertanto essere in alcun modo ricollegato ad elementi economici, quanto più ad aspetti terzi afferenti ad abitudini, cultura, modalità di intrattenimento e accesso alle informazioni.
I social media sono in assoluto il settore che occupa il tempo maggiore degli utenti, seguiti da “short video”, video sharing e utilità (browsing e altro). La ricerca delle news occupa un tempo estremamente minoritario, così come app di grafica, lettura di libri e altro ancora. Quello che era il “tempo libero”, insomma, sembra essere stato colonizzato dall’intrattenimento sulle app, qualunque sia la modalità con cui lo si occupa.